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Dopo la pubblicazione l’intervento di Laura Rossi dal titolo “Olocausto: immondo fare satira su vittime innocenti. A Teheran espone anche il vignettista ferrarese Superbi”, il disegnatore Achille Superbi ci ha contattato per prendere le distanze dall’iniziativa e dichiarare la sua totale estraneità. “Nessuno mi ha interpellato, non so come sia saltato fuori il mio nome”. Dato che la notizia è apparsa prima sul Foglio, poi sul Corriere Veneto e ripresa persino dal Corriere della Sera in una nota nientemeno che di Pierluigi Battista, c’è da chiedersi come sia possibile che la stampa nazionale lo abbia chiamato in causa ingenerando questo spiacevolissimo equivoco.

achille superbi
Achille Superbi

“Credo sia una domanda cui possa rispondere meglio un giornalista che un caricaturista – replica l’interessato -. A fronte di una notizia che non trova riscontro in nessun canale ufficiale, soprattutto quello dell’organizzazione, non uno ha cercato di verificare preventivamente l’informazione, magari chiedendo direttamente agli interessati, evitando un susseguirsi di interventi che via via si sono caricati di spiacevoli falsità e insulti”.
Ha ragione. E anch’io mi assumo la mia parte di responsabilità: sono caduto in errore prestando fede a quelle che consideravo affidabili fonti di stampa, ed effettuando solo una verifica non approfondita. Le scuse nei confronti di Achille Superbi sono quindi dovute e sincere. (sg).

mostra-olocausto1[Qua] riportiamo il link alla pagina di “Iran cartoon” in cui è riportato l’elenco dei Paesi e degli artisti partecipanti. Il nome di Superbi effettivamente non c’è.

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Redazione di Periscopio



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