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Oggi nei cinema russi e di tutto il mondo verrà trasmesso uno dei balletti storici più famosi del Teatro Bol’soj di Mosca, “Ivan il Terribile”. Gli utenti russi di internet potranno seguire la trasmissione online sul canale YouTube del teatro. Nexo Digital [vedi], invece, si occuperà di trasmettere il balletto in oltre mille sale cinematografiche di tutto il mondo, anche in Italia. L’evento di Nexo sarà in diretta (alle 17, ora italiana), in differita si potrà vedere in altre date. Merita davvero, ho avuto la fortuna di vederlo, dal vivo, qui a Mosca, mercoledì scorso. Gli applausi sono durati a lungo, immensi mazzi di fiori hanno salutato gli artisti (Ivan Vasiliev nei panni della zar Ivan IV, Mariya Vinogradova nel ruolo della moglie Anastasia e Artyom Ovcharenko in quello del principe Kurbsky), che hanno realizzato una performance delle più belle degli ultimi tempi. Il pubblico (e io) era in delirio. Due atti che sono volati. La musica di Sergei Prokoviev (creata oltre 70 anni fa), diretta dal maestro Pavel Sorokin, si è espressa in tutta la sua potenza. La forza della Russia e della sua storia è emersa in tutta la sua energia. Le acrobazie e l’atletismo di Vasiliev hanno completato un quadro che già da solo era dipinto magistralmente. Scene e costumi sono altrettanti imponenti, curati e lussuosi. Energia pura. Ovunque. Con tanto di tripudio finale.

Lo spettacolo che vediamo oggi è una rielaborazione, effettuata nel 2012, del libretto originale del noto e leggendario coreografo Yuri Grigorovich, del 1975. Quell’anno la rappresentazione aveva ottenuto un successo straordinario (ora come allora, aggiungerei) al punto che la compagnia organizzò una tournée negli Stati uniti, dove suscitò entusiasmo di stampa e spettatori. L’anno successivo, sarebbe apparsa all’Opera di Parigi è portata in scena anche al museo del Louvre. Da allora il teatro Bol’soj lo ha mantenuto regolarmente nei suoi programmi.
La storia, una lirica potente e ricca di colore, ambientata nella Russia medievale e nel regno di Ivan IV. Tempi incerti, turbolenti, di ribellioni, lotte, guerre, battaglie, sconfitte, vittorie, trionfi, amori. Incoronato zar con il nome di Ivan IV, nel 1547, e sposata Anastasia, Ivan combatte i Boiardi, i nobili di corte che contrastano il suo potere, guidati dalla zia di Ivan, Starickaja, che vuole porre sul trono il proprio figlio Vladimir. Sconfitti i Tartari, Ivan fa ritorno a Mosca trionfante. Mente sia ammala gravemente, Anastasia viene avvelenata dai Boiardi e Ivan si ritira in un convento dove raccoglie la dimostrazione di fedeltà del popolo di Mosca. Gli ostacoli continuano dopo il suo ritorno a Mosca, nel 1563, dove però la vendetta dei Boiardi ricade per errore sul figlio di Starickaja. Così “Ivan il Terribile” diventa la storia appassionata di un popolo, di una nazione e della forza del potere. Al suono di potenti campane e trombe di guerrieri e di angeli.
Da vedere. Anche per comprendere meglio molte cose della Russia.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.


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