da: Ferrara sotto le Stelle 2015
L’atteso ritorno sulle scene dell’incredibile artista di Atlanta, una delle figure centrali della black music dell’ultimo decennio
Una voce meravigliosa che rimanda agli anni ’60 e ’70 del soul e del blues, un musicista le cui canzoni sono così sincere e socialmente consapevoli da avere innalzato gli standard compositivi del genere.
La sua “The Seed”, portata al successo planetario da The Roots, gli ha regalato la notorietà su scala internazionale.
Ferrara Sotto Le Stelle inaugura la propria ventesima edizione con un’anteprima, prevista mercoledì 15 aprile alle ore 21.30 presso la Sala Estense di Piazza Municipale, pienamente rappresentativa di quello che il festival ha saputo esprimere in questo lungo periodo di attività.
Cody ChesnuTT è un cantastorie soul, un artista che ha coltivato fieramente la sua nicchia, anche dopo aver assaporato la fama mondiale con “The Seed”, per la sporadicità e l’esclusività delle sue apparizioni e per un’integrità personale che lo ha sempre tenuto lontano dal circo mediatico e dal caos dei social.
Un artista impegnato, appassionato e comunicativo, quanto mai degno rappresentante dei generi nati nella sua terra, il sud degli Stati Uniti, come il blues e il soul.
Non a caso, per questo tour-anteprima del nuovo lavoro in uscita, ha scelto di mettersi a nudo davanti al pubblico: voce, chitarra e pianoforte, in un’atmosfera volutamente intima e raccolta fin dall’allestimento sul palco e fin dal titolo, A Concert and Conversation with Cody ChesnuTT “Unplugged”.
Ciò che ChesnuTT desidera veicolare attraverso i suoi testi, è un messaggio di amore e responsabilità, ed è dovere, a suo parere, dei personaggi pubblici in “prima linea” diffonderlo. Esprime ammirazione per figure come Nelson Mandela e Nina Simone ed è stato spesso coinvolto in tributi discografici o altri progetti corali.
Cody ChesnuTT è un fenomeno tutto underground.
Nasce nel 1968 ad Atlanta, in Georgia. Nel 1992 lascia il lavoro per tentare di realizzare il suo sogno come musicista; Cody comincia infatti a strimpellare con la chitarra quando è ancora un ragazzino. Crescendo, la passione per la musica non accenna a diminuire, tanto che, finita l’adolescenza, il giovane diventato ormai chitarrista provetto, si trasferisce a Los Angeles. Il suo non è un salto nel buio vero e proprio: il padre è impresario di molte band locali e Cody non fatica a trovare un gruppo, i Crosswalk, con cui farsi le ossa.
Il nuovo millennio vede la pubblicazione di un immenso diario musicale: “The Headphone Masterpiece”, un genuino, artigianale, creativo progetto di proporzioni epiche. Il doppio cd contiene la bellezza di 36 tracce, tutte registrate e mixate dall’autodidatta Cody.
Il disco, anche se frammentario, è un mix colto ed efficace di molteplici stili e culture eterogenee degli ultimi 30 anni. La fama cresce, lenta ma inesorabile, per subire una decisa impennata quando viene chiamato a partecipare allo Smokin’ Grooves tour al fianco di Lauryn Hill e Outkast, occasione che gli permette di essere conosciuto e apprezzato da molti artisti di spessore, tra cui Macy Gray, Nelly Furtado e The Roots. Proprio a questi ultimi Cody ChesnuTT “presta” quello che è forse il suo brano più rappresentativo (“The Seed“, un ibrido di rock e black music riproposto dalla crew di Philadelphia nell’album “Phrenology”) per una cover che vede lo stesso Cody nei panni del performer principale. La canzone ha un immediato successo radiofonico e televisivo internazionale, sospinta da un videoclip che viene trasmesso per settimane in heavy rotation sul circuito di MTV.
In seguito ad un periodo di ritiro in famiglia successivo alla fama ottenuta grazie a questo singolo, Cody torna sulle scene solo nel 2012, con “Landing On A Hundred’s”.
Il disco, molto vivido nelle immagini, trasuda sentimenti positivi ed euforici per il percorso personale di redenzione attraverso il quale Cody ChesnuTT è passato, ritrovando la serenità e rompendo con i vizi e le dipendenze del passato. Tutto il suo viaggio interiore è raccontato nelle liriche, il trait d’union è dato dalla estrema sincerità alla quale si riferisce lo stesso titolo (un’espressione slang americana) e da una purezza richiamata e incarnata anche dallo stile, soul fino al midollo.
L’anno scorso Cody ChesnuTT è apparso nella colonna sonora originale del film, vincitore di 4 premi Oscar, “12 anni schiavo”, con un brano intitolato What Does Freedom Mean (To A Free Man), composto su invito di John Legend.
In attesa della pubblicazione del nuovo lavoro, l’artista ha appena pubblicato, sul proprio canale YouTube, un brano intitolato Experiment Number One (di cui ChesnuTT ha diretto anche il video), mentre una seconda traccia dall’album è stata presentata in anteprima domenica scorsa nell’ambito della trasmissione di RAITRE “Gazebo”.
A Concert and Conversation with Cody ChesnuTT “Unplugged”
Sala Estense, Piazza Municipale – Ferrara
Mercoledì 15 aprile – ore 21:30
Ingresso: 20 euro
Info: 0532-241419
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