NOTA A MARGINE
Il ‘maestro’ che rende vivo il sapere e ti cambia la vita
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L’emozione è stata grande. Al punto che il pubblico alla fine avrebbe voluto abbracciarlo. Idealmente lo ha fatto, tributandogli un lunghissimo caloroso applauso, interminabile, quasi un’ovazione teatrale.
Massimo Recalcati, psicanalista ospite di Promeco nell’aula magna di Giurisprudenza per il convegno “Tutti gli adolescenti vanno a scuola”, mercoledì a Ferrara ha dato plasticamente prova di ciò che stava spiegando. Ha parlato dei maestri, del dono che si riceve quando lungo il cammino della vita ne incontriamo uno vero: perché il ‘maestro’ ti cambia la vita, ti fa riscoprire le cose da un punto di vista inaspettato, ti muove il tarlo della ricerca, ti dà il piacere della scoperta… E mentre lo diceva, Recalcati praticava l’arte evocata in maniera possente e convincente, tanto da apparire agli occhi dei presenti, estasiati dalle sue parole, lui stesso maestro, capace di catalizzare tutta la tensione intellettuale del pubblico attorno alla sua perorazione.
Il maestro, ha spiegato, è colui che sa accarezzare un testo, che sa renderlo vivo e pulsante, che lo trasforma in un corpo capace di muovere il desiderio, che fa del sapere un oggetto erotizzato desiderato e desiderabile. Concetti già espressi nelle sue pubblicazioni. Ma che pronunciati nell’impeto oratorio sono divenuti esplosivi. Proprio a conferma di quel che ha sostenuto: che il carisma del maestro è la molla attivante, che la sua parola infonde l’inestinguibile sete della conoscenza, un bisogno che non ti abbandonerà più non potendo trovare mai pieno appagamento. Maestro e allievi – ha affermato con efficace metafora – al termine della lezione sono spossati come amanti dopo un amplesso. Ma l’allievo implora “encor” – ancora – che nell’ambivalente assonanza del termine francese (“en corps”, nel corpo) rende appieno l’anelito: ancora, ne voglio ancora; voglio il tuo corpo cioè la tua guida, la tua anima luminosa.
E’ stata, la conferenza di Massimo Recalcati, un evento in senso proprio, qualcosa che i presenti faticheranno a dimenticare. Un germoglio di coscienza e consapevolezza. E un appello potente alla riscoperta della passione, quella che dovrebbe albergare in ciascuno e animare ogni insegnante affinché possa essere davvero maestro. E che invece risulta spesso desolatamente assente dalle nostre aule di scuola.
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Sergio Gessi
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