Preoccupazione per la ripresa dell’attività di estrazione di idrocarburi in provincia di Ferrara
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da: Confagricoltura Ferrara, CIA e Coldiretti
“Siamo preoccupati per la possibile ripresa delle attività esplorative ed estrattive nel territorio ferrarese, già fortemente minato da una forte subsidenza e particolarmente sensibile dal punto di vista dell’equilibrio idraulico ed ambientale”. E’ questa la reazione di Cia, Coldiretti e Confagricoltura provinciali alla notizia della richiesta di concessione della Valutazione di impatto ambientale alle trivellazioni nelle valli del Mezzano e nell’Alto ferrarese da parte di una multinazionale che opera nel settore, anche alla luce di quanto recentemente comunicato dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara. Il Consorzio ha infatti ribadito la propria contrarietà alle trivellazioni, ritenendo, dati alla mano, che esse possano determinare un peggioramento del grave dissesto idraulico determinato dalla subsidenza.
“La vulnerabilità del territorio ferrarese, compreso il tratto di mare antistante le nostre coste, rispetto al fenomeno della subsidenza indotta da cause antropiche è acclarata quanto irreversibile, in quanto non sussistono contromisure efficaci che consentano di recuperare gli abbassamenti del terreno. Si considerino inoltre gli ingenti costi aggiuntivi che potrebbero derivare da un eventuale peggioramento dell’attuale situazione, con conseguente necessaria ristrutturazione del reticolo idraulico delle canalizzazioni e degli impianti di bonifica, che dovrebbero essere sostenuti dalla contribuenza consorziale – affermano le tre organizzazioni agricole ferraresi, che concludono – considerata l’elevata vulnerabilità del territorio ferrarese, si ritiene inopportuna qualsiasi nuova attività di ricerca o coltivazione di idrocarburi”.
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