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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Effettuato un sorvolo in elicottero dal Servizio Tecnico di bacino Reno per sorvegliare l’evoluzione del movimento franoso. L’assessore regionale Gazzolo: “Una prima ricognizione a cui ne seguiranno altre, dall’alto e da terra. Metteremo a punto un sistema di monitoraggio veloce per seguire l’eventuale movimento della parte restante del terrapieno”

Un sorvolo in elicottero su Casola Valsenio per valutare la natura e l’entità del movimento franoso, monitorare lo sviluppo del dissesto e mettere a punto eventuali interventi di emergenza. Lo ha effettuato questa mattina il Servizio tecnico di bacino Reno-Genio Civile con l’elicottero messo a disposizione dai Vigili del Fuoco di Bologna, in base a una convenzione attivata con l’Agenzia regionale di Protezione civile.
La decisione è stata assunta dopo il sopralluogo effettuato ieri dall’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo, in seguito allo sprofondamento nel fiume Senio di un’ampia porzione del campo sportivo del paese ravennate avvenuto mercoledì notte verso le 4.
Il sorvolo, durato alcune ore, ha permesso di realizzare un’accurata ricognizione fotografica della zona di Casola Valsenio, ma anche di visionare un’area agricola interessata da un movimento franoso a Zattaglia, nel comune di Brisighella, e di monitorare la frana di Rineggio lungo il Santerno, nel comune bolognese di Borgo Tossignano.
“Il sorvolo è stato utile per raccogliere anche dall’alto gli elementi necessari a capire la natura e l’evoluzione del movimento franoso – afferma l’assessore Gazzolo -. A questa prima ricognizione nelle prossime settimane ne seguiranno altre, sia da terra che dall’alto, necessarie a monitorare gli eventuali movimenti della parte residua del terrapieno”.
A chiarire dal punto di vista tecnico la natura della frana che ha interessato Casola Valsenio è il direttore del Servizio tecnico di bacino Reno, Ferdinando Petri: “La parete che si è staccata ha seguito la naturale evoluzione geologica tipica di queste formazioni, che hanno una base di arenaria variamente consolidata sormontata da un forte spessore di materiale di origine sedimentaria fine e scarsamente consistente. Il degrado era probabilmente iniziato tempo addietro e la recente nevicata eccezionale ha presumibilmente rappresentato l’elemento scatenante, che ha accelerato in modo dinamico e repentino la naturale evoluzione del versante franoso”.
La porzione franata è molto ampia e ha una dimensione di 50 metri per 150. Tutta l’area interessata è stata messa in sicurezza dall’Amministrazione comunale.
“Effettuate queste prime ricognizioni – conclude Gazzolo – metteremo a punto con il Servizio tecnico di bacino Reno un sistema di monitoraggio veloce ed efficiente, che ci permetta di seguire gli eventuali movimenti gravitativi della parte restante del terrazzo colpito dal dissesto. Ieri ho incontrato il sindaco per portargli l’immediato supporto della Regione. Lavoreremo insieme per fronteggiare questa ulteriore emergenza con tutti gli strumenti possibili”.

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