“Timbuktu” di Abderrahmane Sissako in esclusiva al Cinema Boldini
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da: Arci Ferrara
Martedì 17 febbraio alle ore 21.00 verrà proiettato al Cinema Boldini il film del regista mauritano Abderrahmane Sissako
La città di Timbuktu, che nel 2012 è stata occupata per un anno da un gruppo di jihadisti, fa da cornice alla vicenda. Qui i guerriglieri tengono in ostaggio la popolazione tra violenze, imposizioni e divieti: sono proibiti il calcio, la musica, le risate e le sigarette. Le donne sono costrette a coprirsi il più possibile, mettendo non solo il velo, ma anche i guanti. Un tribunale improvvisato emette ogni giorno sentenze assurde, e spesso mortali, nei confronti di chi non si sottomette alla sharia, la legge islamica. Da questa situazione riesce inizialmente a tenersi lontano il mandriano Kidane, che vive pacificamente in una tenda tra le dune sabbiose, insieme alla sua famiglia. Tutto cambia, però, quando uccide accidentalmente il pescatore Amadou durante una lite. Kidane dovrà a quel punto affrontare la corte degli integralisti, con le sue assurde e spietate leggi.
Sissako è tanto dolce nel descrivere la placida resistenza della popolazione, quanto crudele nel raccontare l’abbattersi della violenza di chi predica l’intransigenza della malintesa religione. Il ritmo resta blando, l’ironia esaspera la pazienza come fossimo in un film di Elia Suleiman, la macchina da presa scorre sui corpi adagiati in cerca di pace, mentre l’ottusa presenza dei jihadisti trascorre come un assurdo fuori luogo nella ritmica esistenziale pacificata dei personaggi. Il finale ha una potenza rosselliniana da Roma città aperta, ma non è questione di realismo, in questo film nutrito di un tempo interiore che vorrebbe negare la rabbia della storia, ma capitola di fronte agli eventi.
Il regista si è ispirato, in parte, a un fatto realmente accaduto nel luglio 2012 in una piccola città nel nord di Mali, a Aguelok. Una coppia di due trentenni, genitori di due figli, sono morti lapidati. La loro unica colpa era di non essere sposati.
Il film ha vinto il Premio della Giuria Ecumenica al Festival di Cannes 2014 e candidato agli Oscar 2015 come Miglior Film Straniero.
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Arci Ferrara
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