Piccoli pigmenti macinati, mescolati e diluiti in acqua. Colori tenui e ricordi affettuosi e delicati che ben si coniugano con la delicatezza di quelle stesse tinte e di quei tratti leggeri. Un animo gentile e premuroso ha delicatamente disegnato e tratteggiato un passato non dimenticato. Sono i colori dell’anima, quelli che appaiono su questa tela, sono i sentimenti che si riescono a imprimere con i toni di un colore rosa. Affetto, protezione, gentilezza, sicurezza, amore, sicuramente quello di una madre. Di una madre che è e di una che è stata, di quella che era stata la sua, di quella di un’amica vicina, di quella di molti, l’unica vera luce di bei momenti lontani che non ci sono più. Il colore di un’infanzia, che per quanto difficile era pur sempre rosa, perché mamma c’era, mamma dipingeva, mamma comprava i fiori, mamma cuciva, ricamava, cucinava, preparava torte e biscotti. Mamma che si specchiava e si pettinava prima di uscire, che avvolgeva i capelli neri in un fazzoletto dai colori altrettanto delicati. Che leggeva i primi romanzi francesi e le riviste di moda d’oltreoceano. Lei credeva nei colori della vita, amava particolarmente la gentilezza del rosa, nei vestiti, nelle stoffe, nei fazzoletti, nelle calze, nei fiori, nei quadri, nei disegni, nei dipinti, nei cieli, nei baci.
Cesare Pavese scriveva che ogni mattino sarebbe uscito per le strade a cercarne i colori.
Noi siamo i pastelli che colorano la nostra strada, i disegnatori della nostra vita. Sta a noi soli dare tonalità tenui al tutto che ci circonda. Perché anche io, come Audrey e Anna, credo nel rosa. Fermamente.
“Io credo nel rosa. Io credo che ridere sia il modo migliore per bruciare calorie. Io credo nei baci, molti baci. Io credo nel diventare forte quando tutto sembra andare storto. Io credo che le ragazze felici siano le ragazze più belle. Io credo che domani sarà un altro giorno, e io credo nei miracoli.” (Audrey Hepburn)
Acquarello di Anna Pirazzi
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Simonetta Sandri
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