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da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 07 febbraio ospite di Ferrara in Jazz è l’asimmetrico lirismo di un maestro del ritmo assoluto, Craig Taborn. Il pianista statunitense si esibirà sul palcoscenico del Torrione con il suo Heroics Quartet completato da protagonisti indiscussi della scena contemporanea d’oltreoceano come Chris Speed al sax tenore e clarinetto, Chris Lightcap al contrabbasso e David King alla batteria.

Sabato 07 febbraio (ore 21.30) ospite di Ferrara in Jazz è l’asimmetrico lirismo di un maestro del ritmo assoluto, Craig Taborn. Il pianista statunitense si esibirà sul palcoscenico del Torrione con il suo Heroics Quartet completato da protagonisti indiscussi della scena contemporanea d’oltreoceano come Chris Speed al sax tenore e clarinetto, Chris Lightcap al contrabbasso e David King alla batteria.
Il pubblico del Jazz Club ha avuto modo di apprezzare in più occasioni le doti di eccellente sideman di Taborn – in ambito avant jazz sia a fianco di Chris Potter, sia in occasione della memorabile performance del Michael Formanek Quartet – come di assaporare il tocco limpido e luminoso, unito al tratto minimale e intimista in piano solo (dicembre 2011).
Questa volta invece troviamo Taborn a capo di tre “eroi” del jazz tra cui si annoverano vecchie conoscenze come il batterista David King (Bad Plus) e Chris Speed, senza alcun dubbio tra i più brillanti sassofonisti di oggi. Un assetto tattico atto a valorizzare la brillante concezione armonica del leader caratterizzata da una sconfinata apertura – che pone Taborn a suo agio anche con elementi di elettonica – focalizzazione ritmica e sottile lirismo. Il pianista ama improvvisare in senso modulare, partendo da cellule sonore che pian piano sviluppa e modifica pur senza rinunciare mai alla composizione – cifra del suo pensiero musicale – dando vita a ritmi complessi, spesso asimmetrici, innervati da una grande energia esecutiva in grado di incorporare sia elementi free sia della tradizione.
In Taborn (Minneapolis, 1970) lo studio del pianoforte va di pari passo a quello di un sintetizzatore Moog.
La militanza nel gruppo del sassofonista James Carter gli permette in primis di sfoggiare una brillante cultura di base che lo trasforma in breve tempo in un sideman di lusso (Dave Holland, Steve Coleman, Evan Parker…). Successivamente si avvicina al free entrando nel cenacolo degli improvvisatori vicini a Tim Berne con cui condivide diversi progetti, per poi approdare alla formazione del proprio trio (con Thomas Morgan e Gerald Cleaver) che con “Chants” (2012) viene incluso di diritto tra gli artisti dell’etichetta ECM.

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