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Alla biblioteca Ariostea (1391) nella sala di incontri con il soffitto ligneo affrescato nel 1600 si è parlato di eBook o meglio del libro digitale, per non dimenticare l’italiano. Lo hanno fatto Cristina Fiorentini, responsabile della rete civica del Comune, e Fausto Natali, referente del servizio biblioteche, raccontandoci cosa è, come funziona e a cosa serve. Tra informazioni e curiosità si è affrontato un tema per molti ancora non ben conosciuto, ma che nel servizio biblioteche presto avrà un ruolo e crescerà di importanza. Una promessa o una minaccia? Le tecnologie minacciano il libro? In fondo, tendiamo a dividerci su tutto tra favorevoli e contrari, senza considerare la migliore soluzione “dell’anche”. Iniziamo il confronto.
I critici dicono che i libri sono belli e soddisfa annusarli, toccarli, sentirli, guardarli sugli scaffali. I libri sono la storia, specie quelli antichi. Però occupano spazio, si impolverano, costano, ma questi non sono difetti, sono caratteristiche.
I favorevoli, invece, lo promuovono affermando che sono leggeri, sono tantissimi, anche gratis, retroilluminati. Si può ormai entrare nelle migliori biblioteche del mondo. Nel lettore se ne tengono alcune migliaia e si portano con sé senza fatica. Poi chi legge libri digitali legge di più e utilizza un altro linguaggio: store, e-reader, Kindle, IPad, eBook, cloud, opensource, Html, digital publishing, calibre.
Ma ha senso trovare un vincitore? In fondo tra carta e byte ci potrebbe essere una strategica alleanza, già ora molti libri si possono trovare nelle due soluzioni.
Il mercato del libro digitale ormai rappresenta un quota significativa (5-8%), anche se ha iniziato a svilupparsi solo da una decina di anni. Al contrario i libri di carta purtroppo calano le vendite da qualche anno in tutto il mondo e solo il 43% dei cittadini italiani legge con frequenza. Per fortuna i giovani leggono sempre di più; questo favorisce i nativi digitali e quindi l’approccio informatico. Si prevede che tra alcuni anni tra i due mercati ci sarà equilibrio (magari in Italia qualche anno dopo).
Il prezzo varia molto (in genere il digitale è inferiore alla carta, ma non come molti si aspettavano) e spesso sono i ricavi e non i costi ad avere il ruolo principale. Ormai quasi tutte le case editrici ne sono fornite.
Il mondo della scuola si sta attrezzando e la digitalizzazione ormai è alla portata di tutti.
Io (purtroppo) ho la lettura veloce e mi piace leggere di tutto e dunque anche gli eBook (ingrandendo i caratteri per non mettermi gli occhiali), ma spero che il libro classico non mi abbandoni; in fondo gli voglio bene, mi ha seguito per tanti anni e vorrei continuasse ancora. Un apprezzamento finale va dato ad iniziative come ComuneEbook, un bel progetto di editoria digitale del Comune di Ferrara, in corso di avvio.

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Andrea Cirelli

È ingegnere ed economista ambientale, per dieci anni Autorità vigilanza servizi ambientali della Regione Emilia Romagna, in precedenza direttore di Federambiente, da poco anche dottore in Scienze e tecnologie della comunicazione (Dipartimento di Studi Umanistici di Ferrara).


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it

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