Segui il sangue
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Segui il sangue
Nel film Tutti gli Uomini del Presidente, diretto da Alan Pakula e basato sull’omonimo saggio scritto nel 1974 da Bob Woodward e Carl Bernstein, l’informatore segreto, denominato in codice “Gola profonda” (Deep throat), orienta le indagini dei giornalisti del Washington Post dicendo loro di “seguire i soldi” per ottenere le prove dello scandalo Watergate.
Nel 1982 Giovanni Falcone e il suo collega Giuliano Turone spiegarono ai colleghi magistrati la propria tecnica investigativa che si basava sullo stesso principio vincente “segui i soldi, troverai la mafia“.
Quello di seguire i soldi e i flussi di denaro è un buon consiglio anche quando si affronta la macroeconomia criminale delle guerre, senza nemmeno il bisogno di effettuare indagini scandalistiche, investigazioni patrimoniali o ricorrere a fonti segrete.
Per scoprire le origini, sviluppo e conseguenze dei contesti di conflitto in corso, basta osservare dati finanziari, quotazioni borsistiche e indici azionari.
Capovolgendo poi i termini della questione, ecco che il modo in cui si sviluppano i conflitti e le tattiche utilizzate sono determinati da tipologie di economie politiche delle guerre che poi modelleranno il tipo di “pace” conseguente.
Record dei Record e Top del Top dei profitti
Prendendo in considerazione il Medio Oriente, risulta innanzitutto che nessuna società nella regione è sfuggita a qualche forma di conflitto violento: guerra interstatale, rivoluzione e controrivoluzione, conflitto civile intra-statale, colpo di stato militare, così come occupazione, assedio, embargo e sanzioni.
Secondo un rapporto del progetto Costs of War della Brown University (Providence-Rhode Island), pubblicato in occasione del primo anniversario dell’attacco del 7 ottobre 2023, gli Stati Uniti hanno stanziato la cifra record di almeno 17,9 miliardi di dollari in aiuti militari a Israele dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza. Secondo il rapporto, Israele, protetto dagli Stati Uniti sin dalla sua fondazione nel 1948, è il più grande beneficiario di aiuti militari statunitensi nella storia, con 251,2 miliardi di dollari, aggiornati all’inflazione, dal 1959 ad oggi.
I 17,9 miliardi di dollari beneficiati dal 7 ottobre 2023 al 7 ottobre 2024, rappresentano il record annuale di aiuti militari inviati dagli USA e il record annuale di profitti dell’industria bellica nordamericana.
Munizioni, proiettili di artiglieria, cannoni rompibunker, bombe guidate donate ad Israele e quotazioni alle stelle nei principali indici azionari statunitensi.
Secondo un proprio rapporto, il Quincy Institute for Responsible Statecraft, un think tank statunitense che si occupa di politica estera, ha rivelato che, grazie all’aumento delle forniture di armi a Israele, i produttori di armi statunitensi quest’anno hanno tutti avuto una performance da record.
Durante quest’anno chi ha investito nella difesa e nell’industria aerospaziale ha visto i propri profitti superare ogni più rosea aspettativa.
“Questa elargizione di fondi dei contribuenti a Israele, unita all’aumento della domanda di armi da parte di Israele e del mondo in un periodo di instabilità, è stata il carburante per i prezzi delle azioni”, ha aggiunto Responsible Statecraft.
I risultati hanno anche rivelato che Lockheed Martin, il produttore degli aerei F-35 utilizzati da Israele per bombardare continuamente Gaza, Libano, Siria e Yemen, ha registrato il massimo storico ottenendo un rendimento totale del 54,86% dal 7 ottobre 2023 alla stessa data del 2024.
RTX, il produttore di bombe bunker buster di 2000 libbre (900 kg) che hanno ridotto in macerie gran parte di Gaza e che attualmente vengono impiegate anche in Libano ein Siria, ha registrato il massimo storico ottenendo per gli investitori un rendimento totale dell’82,69% nell’ultimo anno.
Secondo la pubblicazione, L3Harris e Northrop Grumman hanno registrato il loro indice massimo dal 2022; General Dynamics, nota per la produzione di bombe bunker buster e bombe BLU-109 utilizzate da Israele per demolire diversi condomini nel sud di Beirut durante l’assassinio del segretario generale di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah, ha ottenuto un rendimento totale del 37%; il fondo iShares US Aerospace and Defense, gestito dalla BlackRock, la grande società di investimento, ha raggiunto un nuovo massimo storico, portando il suo guadagno su 12 mesi al 43%.
Mentre l’Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma (SIPRI) riporta che dal 2019 al 2023 Israele ha rappresentato il 2,1% delle importazioni totali di armi a livello globale e che in questo arco di tempo, gli Stati Uniti hanno fornito il 69% delle importazioni di armi di Israele, mentre la Germania il 30%., MF Milano Finanza ha elaborato i guadagni in Borsa 2024 delle principali aziende europee produttrici di armi e munizioni, confermando che le guerre nel mondo sono un affare straordinario per le italiane Leonardo e Fincantieri, entrambe controllate dal Ministero dell’Economa e delle Finanze.
La Megamacchina della macro economia bellica è in moto sotto i nostri occhi. Per seguirne le produzioni, le vendite, i profitti e le conseguenze “segui il sangue”.

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Franco Ferioli
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
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