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Parole a capo
Carla Forza: «Xènia» e altre poesie inedite

Carla Forza: «Xènia» e altre poesie inedite

Xènia  

“Potete respingere, non riportare indietro,
è cenere dispersa la partenza, noi siamo sola andata.”
(
Erri de Luca, Solo andata)

Conturbante silenzio
sul limitare piovoso
del vano
Muti figuri occupano
tutto lo spazio sbarrato
Non cigolano i cardini
oliati dalla vergogna
mendace
Feritoie retratte
come lingue d’acqua
fanno fare pace
Ingombranti sgomenti
appuntellati agli immacolati
cancelli
piagano l’animo

– Prego, entrate –
sillaba a cenni l’Occaso

 

*

 

Eterno ritorno

 

Andirivieni di esegesi multiple
intorno al corpo
in un balletto indispettito
di veti e dinieghi incrociati
Nella sabbia acida
dei reflussi la metamorfosi
mistificatoria degli Stati
soffoca la crasi
Pudica – in relazione –
la grazia piena di chi coniuga
l’inviolabilità equa della norma
all’umanità dei casi

Libertà traluce infinitezza
sebbene i ceppi
la incatenino alla tolda

 

*

 

Fragore

 

Nell’ocra riarso si incide
l’involontario verdetto
apparentando le idee
in scenari di senso
Effigi a rilievo perdurano
impari nell’eredità degli occhi
e poi si disfano in frame
inclini al dispregio
accanto a un carretto
dalle stanghe esplose

Permangono sagome
di sgomento
a nidificare nel grembo

 

*

 

E dentro, e fuori

 

Mi raccolgo in un angolo
candido di paradiso
come trillo d’uccelli al ceruleo
Levità sacra che distende
luce e la disperde
in volo
Ma su questo prato
screziato d’ombre

                          melliflue nel folto

si allungano
le mani dei bimbi
di Gaza
insinuandosi nel verde
dove le tenebre
tradiscono l’innocuo

Carla Forza. Nata in Toscana nel 1964, dopo la maturità classica si è laureata in Filosofia della Storia all’Università di Pisa. Attualmente vive in Lombardia e lavora, come docente di Materie letterarie, in un Istituto tecnico. Figura tra gli autori delle Antologie dei Premi Rebèlde, Voci dai Murazzi, Le Occasioni e dell’Agenda poetica Ed. Ensemble 2024. Suoi testi inediti sono comparsi su blog e riviste online quali L’Altrove – Appunti di poesia, La rosa in più, Margutte e Argo. «Grandina disgrazia e noi restiamo ciechi» è la sua silloge d’esordio (4 Punte Ed. 2024) presentata a Roma alla Fiera Più libri più liberi.

“Parole a capo” è una iniziativa dell’Associazione culturale “Ultimo Rosso”.
Per rafforzare il sostegno al progetto invito, nella massima libertà di adesione o meno, a inviare un piccolo contributo all’IBAN: IT36I0567617295PR0002114236

La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com 

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Questo che leggete è il 273° numero. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.
Foto di copertina hosny salah da Pixabay.
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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)