In libreria da oggi, “Dieci teste, nove cappelli” di Micaela Chirif e Mercé Galí, edito da Kite, ci insegna che le cose hanno un valore limitato.
Lo abbiamo sfogliato in anteprima, come sempre quando il volume arriva (vi atterra quasi magicamente) nella buchetta delle lettere lo si apre con delicatezza e la curiosità di bambino.
Questa volta il pacchetto ha dimensioni un poco più ridotte del solito, lo apro e ho una piacevole sorpresa: il libro si sfoglia in orizzontale anziché in verticale. Già mi piace. Adoro ciò che è diverso e unico.
Sulla copertina, faccette buffe e tanti cappelli originali, di paglia, velette, bombette, coppole. Copricapi più o meno eleganti e sbarazzini.
Mi viene alla mente il libro sulla tecnica de “I sei cappelli per pensare” di Edward De Bono (per pensare bene, bisogna interpretare dei ruoli, indossando idealmente dei cappelli di sei colori – bianco, rosso, giallo, nero, verde e blu – che rappresentano i diversi punti di vista, anche quelli più lontani dalla propria indole), ma non vi è alcun legame.
Il messaggio di questo delicato albo illustrato è ben altro. Così si narra che, a volte, ci sono dieci teste e solo nove cappelli: può cioè succedere che ci siano più bambini che cose da dare a tutti loro, una per ciascuno. Un grave dilemma! Bisogna trovare una soluzione al grave problema o si rischia davvero grosso.
Se ci sono dieci teste e solo nove cappelli, Georgina deve andarsene; se otto bocche e solamente sette zuccherosi e golosi pasticcini, è Eugenio a dover partire. Troppi nasi e pochi fazzoletti, oppure simpatici pennarelli verdi che non bastano a disegnare curiosi e ondeggianti ombelichi, e allora anche Alice e Ciro se ne devono andare.
Dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre, due bambini. Restano solo due bambini. Ma qualcosa, o meglio, qualcuno, arriva. E basterà per tutti.
Chi sarà? Solo alcuni indizi: profumo di crema e di burrosa torta alle mele, abbracci calorosi, capelli turchini/violetti ed eleganti chignon, grembiuli avvolgenti, sughetti deliziosi, croccati crostini di pane, morbido zucchero filato, fiabe della domenica, pizzette colorate, budini proibiti, caramelle scintillanti, soldini per il giornalino di fumetti, prati verdi su cui correre, gattini da accarezzare, tuttociòchevuoi e leichetantomanca. LEI, la certezza di quando sei bambino, lei che bastava e basta per tutti. Lei che sembrava venire giù dal cielo illuminato dalle stelle. Un regalo inatteso.
Una storia che ci insegna che i beni materiali sono sempre limitati, ma i sentimenti non lo sono mai. E ci sono per tutti. Davvero per tutti. Perché i beni finiscono, i baci e gli abbracci no.
Micaela Chirif, Mercé Galí, Dieci teste, nove cappelli, Kite edizioni, Padova, 14 gennaio 2024, 40 p.
Micaela Chirif è una scrittrice peruviana di poesie e albi per bambini. È laureata in Filosofia e ha conseguito un Master in letteratura e libri per bambini. Ha ricevuto diversi premi, tra cui, nel 2017, una menzione della Medalla Colibrí IBBY Chile e il Premio Fundación Cuatrogatos. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue. Sito web
Mercé Galí cresce circondata da storie e poesie nella libreria dei suoi genitori a Barcellona. Dopo gli studi di Disegno e Illustrazione, si specializza in Incisione alla Facoltà di Belle Arti dell’Università di Barcellona. Lavora per l’illustrazione per bambini e ragazzi, con case editrici e riviste. Si dedica inoltre alla comunicazione culturale. Tiene laboratori per bambini e corsi per adulti. Espone libri d’artista e incisioni in mostre collettive e personali. La caratterizzano la spontaneità del tratto, le macchie, l’uso di collage e fotografia, la ricerca della semplicità, la valorizzazione dello humour. Pagina Facebook
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Simonetta Sandri
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