Filastrocca del naTale e Quale
Filastrocca del naTale e Quale
tutto cambia ma rimane uguale.
Cambiano i visi e cambian le facce,
poi rimangon fermi come minacce.
Ripetono: state tranquilli e così sia,
ma si sente che manca la fantasia;
quella di guardare un po’ più lontano
cercando un futuro a portata di mano.
Bisogna guardar in una direzione:
dove vengono prima le persone.
Ci sarebbe bisogno di gente capace
di immaginare in maniera efficace,
di rovesciare con modo indignato,
‘sto misero presente addomesticato.
Non c’è bisogno di giocare a inventare
basta divertirsi a inventar per giocare.
Se Renzi fosse davvero Babbo Natale
non mi aspetterei un domani speciale,
perché se avesse robusta Costituzione
non avrebbe patteggiato col Berluscone.
Se ascoltasse facendo poco chiasso,
forse, apparirebbe meno smargiasso.
Se si preoccupasse della precarietà
avrebbe pensato a un’altra stabilità.
Poi son sicuro che con le larghe intese
tanti altri lo spediranno a quel paese.
Lo so che una filastrocca non è realtà
ma ditemi voi: altrimenti come si fa?
E poi, se foste al mio posto, cosa fareste?
Io augurerei a tutti voi: Buone Teste!!!

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Mauro Presini
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)