Parole a capo /
Daniele Cerioni: “Il ragno non indossa scarpe da ginnastica” e altre poesie
Tempo di lettura: 4 minuti
“In natura non ci sono né ricompense né punizioni: ci sono conseguenze.”
(Robert Green Ingersoll)
Da un semino nasce una piantina
Da un semino nasce una piantina,
fragile germoglio.
Sono io un anno fa.
Un piccolo stelo verde,
tenue, delicato.
Ora il mio tronco è più robusto.
adesso, col tempo, lasciatemi fiorire.
*
I vecchi fioriscono in inverno, come i ciclamini
La vita è fatta di piccole emozioni
che non riusciamo a percepire,
di piccole felicità e di piccoli
momenti di gioia.
Ma noi giovani non ne teniamo conto
o forse non ce ne rendiamo conto
della felicità che ci tiene vivi
fino a che la nostra anima non ci abbandoni.
Dobbiamo invecchiare per vivere a fondo
questi piccoli godimenti.
Ecco perché i vecchi fioriscono
come i ciclamini:
i vecchi non fioriscono in primavera
come gli altri fiori.
I vecchi fioriscono in inverno
E come i ciclamini gioiscono
ma a testa in giù.
E si svegliano presto la mattina
perché sanno che il tempo è breve.
E il tempo non lo sprecano più.
Il tempo li minaccia ogni giorno.
Io, che ho i primi capelli bianchi e sono
a metà della mia vita
comincio a capirlo
che sto cominciando ad andare via.
Ma i vecchi son come le foglie in autunno
Restano aggrappati ai rami come aggrappati
sono a questo mondo
e non vogliono abbandonare questo ramo
che simboleggia la vita.
Che questo ci sia da lezione…
Impariamo dai vecchi.
Ed Io che sono ancora un girasole
e sto in mezzo al campo con la testa all’insù,
mangio i raggi del sole
in questa mia stagione estiva
che fa bene ai miei capelli,
ai miei petali.
Ti assicuro e ti prometto che non perderò più tempo
e darò importanza al tempo
e a queste insignificanti piccole felicità
della vita, che, purtroppo, non dura mille anni.
Perché i vecchi fioriscono in inverno
come i ciclamini
e lo sanno
che domani potrebbe venir il gelo.
E lì se ne stanno con la testa all’ingiù
Con una lacrima sul viso
e tristezza solo un velo.
Si svegliano presto al mattino
perché sono coscienti della loro sorte.
Ed è così ingannano la morte
*
Il ragno non indossa scarpe da ginnastica
Lascialo andare,
lascialo andare,
ma non vedi che ti sta implorando
di lasciargli salva la vita?
Non lo schiacciare.
Anche se ti fa impressione.
Forse non ti piace il fatto
che ha otto zampe e otto piedi?
Non ti piacciono i suoi denti?
Sappi che non indossa scarpe da ginnastica, quindi
prenderti a calci non può
e nemmeno morderti.
Ricorda.
La sua vita ha un valore.
Come ha valore la tua.
Tutti gli esseri viventi hanno
diritto a vivere in libertà.
Non schiacci la farfalla perché ha dei bei colori,
non schiacci la coccinella perché porta fortuna.
Perché vuoi schiacciare proprio il ragno?
Che i più dicono porti guadagno?
Lascialo andare,
lascialo vivere, te ne sarà grato e te ne sarà grata la natura.
E se poi, vuoi farlo davvero felice, regalagli quattro paia
di scarpe da ginnastica,
ma a strappo.
Perché il ragno, ahimè, non ha mani per allacciarsele.
*
Il ciuffetto d’erba e la gocciolina di acqua salata
Ahimè, sono insignificante,
non conto niente,
sono solo un misero ciuffetto d’erba,
nessuno mi ammira come fanno con le rose e
le api non si posano su me.
Anzi,
vengo più volte calpestato
da chi passeggia
o viene a giocare a palla sul prato.
Pensi davvero di essere futile, banale e privo di interesse?
Guardati e
guarda il tuo bel colore.
Sei verde e tu insieme ai tuoi fratelli doni il colore ai prati.
Le mucche si cibano di te e grazie a te
loro produrranno tanto latte.
Io non sono che una piccola gocciolina di acqua salata,
eppure sono fondamentale.
Perché il mare e gli oceani sono formati da tante piccole “me”.
Da soli forse sembriamo nulla,
ma messi tutti assieme creiamo qualcosa che incanta e spaura,
creiamo Madre Natura
Daniele Cerioni (1979) è un poeta e favolista nato a Frascati. Laureatosi in Giurisprudenza all’Università “Sapienza” di Roma. Cresciuto ascoltando e apprezzando i più famosi cantautori italiani e da sempre appassionato di poesia, spinto da un’irrefrenabile voglia di esprimersi, inizia a scrivere testi nel lontano 2007, anno nel quale scrive dieci poesie; poi qualcosa si rompe e ricomincerà ad elaborare nuovi testi solamente nel marzo 2020, in piena pandemia da Covid-19. Durante il lock down trova il tempo e l’ispirazione per poter stendere numerosi componimenti presenti nella sua prima opera “Pensieri(in)versi”.
Oggi Daniele, dopo la pubblicazione de “La libertà delle farfalle“, PAV Edizioni, 2024, continua a scrivere le sue poesie e sta allargando la sua produzione anche al campo della scrittura dedicata ai più piccoli.
La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica.
Pierluigi Guerrini
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
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