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Proiettato, fuori concorso, durante la serata di anteprima del Ferrara Film Corto Festival “Ambiente è Musica”, il 22 ottobre, presso Notorious Cinemas, “OZI: la voce della foresta” di Tim Harper, è un intenso e delicato lungometraggio prodotto da Leonardo DiCaprio e Mike Medavo, con le voci di Amandla Stenberg, Laura Dern, Djimon Hounsou e Donald Sutherland. Una sorta di favola ecologista, oggi al cinema.

Leonardo DiCaprio, attore di fama internazionale, è noto per il suo impegno in difesa dell’ambiente e ha spesso utilizzato la sua figura per sensibilizzare sulla crisi climatica e l’importanza di un’esistenza pacifica e rispettosa tra esseri umani e natura. Impegno che lo ha portato a rappresentare le Nazioni Unite come ambasciatore contro i cambiamenti climatici. Nel 2016 è stato diffuso il documentario Before the flood – punto di non ritorno, nel quale l’attore ha intervistato Papa Francesco e Barack Obama per parlare di cambiamenti climatici e dell’importanza di azioni concrete per fronteggiare un mondo in crisi. Ha anche prodotto molti documentari su tematiche ambientali e sociali di rilievo, tra cui The Loneliest Whale (2021) e Cowspiracy – Il segreto della sostenibilità ambientale (2014) o Sea of Shadows: Trafficanti di mare (2019).

Ambientato nella foresta pluviale – accompagnato da un intenso brano scritto da Diane Warren, One Heart (Can Change the World) interpretato magnificamente da Tiwa Savage , il film racconta la storia di Ozi, un piccolo orangotango che vive sereno e felice con i genitori, fino a quando l’intervento dell’uomo distrugge la sua casa.

Ruspe e incendi parlano di un di un Antropocene che non perdona.

Ozi viene salvata da volontari che gestiscono un’oasi per orangotanghi orfani. Dopo tante iniziali paure e tanta confusione, il piccolo impara a comunicare con la lingua dei segni, diventando virale e amata online. Un piccolo e potente influencer si nasconde in lui.

Scopre che i genitori potrebbero essere vivi e parte alla loro difficile ricerca in un paesaggio ferito, devastato e distrutto dalla deforestazione.

“Non è un film contro ‘la produzione di olio di palma’. Quello che ci stava a cuore era dimostrare che quando il mondo commerciale si scontra con l’ambiente è necessario fermarsi a riflettere”, hanno spiegato i produttori. “Come fa Ozi, tutti noi dobbiamo chiedere conto ai governi e alle corporazioni, farli riflettere sulle loro azioni sia a breve che a lungo termine. La difficile situazione dell’orango, uno dei nostri parenti più prossimi, dovrebbe essere un campanello d’allarme”.

Ozi decide di far sapere al mondo cosa sta accadendo alla sua casa e al suo mondo, determinata a fare una grande differenza. Usando il potere dei social.

Presentato al Giffoni Film Festival, Ozi – La voce della foresta è un vero e proprio invito a lottare per un mondo e un futuro più sostenibile, una protesta contro il consumo umano e lo sfruttamento della natura. Un invito ad agire.

Con un linguaggio intellegibile a tutti, soprattutto ai più giovani.

E, soprattutto, partendo da una domanda. Cosa direbbero gli animali sul loro invadente vicino di casa, se potessero parlare?

UN DATO …

Le foreste, che rappresentano il 31% delle superfici terrestri (4 miliardi di ettari), sono essenziali per la sostenibilità ambientale e sociale. Negli ultimi 30 anni la superficie forestale a livello mondiale si è ridotta di oltre 420 milioni di ettari, con un ritmo, che dal 2010, è di circa 4,7 milioni di ettari all’anno (fonte WWF).

Secondo i dati del World Resource Institute e del Global Forest Watch in Forest Pulse: The Latest on the World’s Forests, nel 2023, la perdita totale delle foreste tropicali primarie è stata di 3,7 milioni di ettari. Questa cifra rappresenta una diminuzione del 9% rispetto al 2022, ma la frequenza di perdita rimane comparabile agli anni precedenti.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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