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“Io e la scuola”: altri temi dal libro di Dino Tebaldi
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“Io e la scuola”: altri temi dal libro di Dino Tebaldi
Pubblichiamo altri componimenti della classe di scuola carceraria in cui ha insegnato il maestro Dino Tebaldi. Questa volta la proposta di lavoro aveva per titolo “Io e la scuola”. Mi piace ripetere che Dino, da bravo maestro preciso ed impegnato, ha scelto di pubblicare due versioni di quei temi: la prima cosi come scritta dall’autore (errori ortografici compresi), la seconda corretta da lui. Di seguito potete leggere le versioni corrette dei temi di quattro suoi alunni.
(Mauro Presini)
Io e la scuola
di E.S.
Prima di cominciare a scrivere vorrei ringraziare il maestro, per la sua
gentilezza nei nostri confronti, e nei confronti dei miei compagni.
Io vado a scuola per imparare la lingua italiana, gli usi ed i costumi di
questo meraviglioso paese.
Anzi, a me piace la scuola, perché è l’unica cosa che mi fa divertire.
Io e la scuola
di A.J.M.M.
Gli uomini nascono nudi, nel vero senso della parola, ed è l’ambiente d’attorno che modella pian piano il comportamento futuro di ognuno.
È la casa, la nostra prima scuola: il luogo dove si fondano i principi basilari che regolano – per tutti – la vita, cioè il nostro comportamento sociale.
La scuola è il luogo sacro, per chi ama le conoscenze. Però questa definizione potrebbe essere incompleta.
Bisognerebbe aggiungere che la scuola è un insieme di conoscenze e di elementi che formano la persona.
I quali, ben dosati nella quantità, stabiliscono l’equilibrio morale, etico ed intellettuale.
Ora che la mia vita sta tanto in basso, vedo chiaramente e con soddisfazione l’immenso valore e significato che ha la scuola, per le persone che desiderano imparare.
Oggi frequento la scuola in circostanze differenti da ieri: allora – nei tempi lontani di scolaro – vedevo nel professore l’ora del castigatore, al quale piaceva punire con brutti voti i suoi alunni; adesso posso dire con sicurezza che la scuola ha avuto un grande cambiamento: tanto nel metodo di insegnare, quanto nella qualità umana del maestro.
Trovo in lui la buona volontà e la predisposizione docente, ed anche il carattere sincero dell’amico.
È la scuola che forma le persone sagge; ed è la forza intellettuale che
fa grandi i popoli.
Per me, oggi, frequentare la scuola è come andare incontro alla libertà.
La scuola forma uomini nuovi e bravi.
La scuola fa ricchi i cuori degli uomini.
Io e la scuola…Perché?
di M.A.G.
Andare a scuola è doveroso, perciò – in questo mondo – per vivere indipendenti da tutti, tutti dobbiamo andare a scuola.
Ho detto: “Dobbiamo andare a scuola…” perché c’è sempre da imparare.
Non viviamo come l’erba; dobbiamo sapere cosa succede nel mondo:
L’attualità, lo sport, le notizie, ecc.
Se non sappiamo leggere, scrivere, o non sappiamo svolgere un problema di matematica, ecc.; noi dipendiamo da qualcuno. È per questo motivo che abbiamo bisogno di scuola per imparare bene, parlare bene, e fare amicizia.
Secondo me: mangiare, dormire, bere sono azioni necessarie alla esistenza
di ciascuno; studiare, andare a scuola, è da farsi alla stessa maniera; anzi è più che necessario.
Un esempio: imparo qualcosa se vado a scuola. Se no, perdo tempo
a giocare, a cercare divertimenti, a girare come uno che non prega mai.
Il mio pensiero è questo.
Io e la scuola
di M.A.B.K.
“Per non restare in cella a pensare costantemente a mia moglie ed alla mia bambina, o chissà a quali altre cose, ho deciso di frequentare la scuola. È l’occasione per imparare la lingua italiana, con il nostro maestro che dà la mano a tutti gli scolari, e dice “BRAVO” a tutti”.
Cover: Carcere di Ferrara, un’aula dell’area pedagogica nel carcere di Ferrara.
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Mauro Presini
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