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E se i robot fossero tra noi? Cosa succederebbe se la tecnologia elettronica combinata con l’intelligenza artificiale entrasse anima e corpo nella realtà, nei luoghi e negli spazi che frequentiamo?
Collettivo Cinetico
a Wunderkammer (ph Luca Pasqualini)
Questo quesito aleggia in maniera sempre più concreta nella nostra quotidianità. Ed è stato trasformato in una performance e installazione di grande impatto per gli spettatori. L’occasione è stata lo spettacolo organizzato da Collettivo Cinetico nell’ambito del festival “Darsena elettronica”, che si è tenuto negli spazi del Consorzio Wunderkammer, a Ferrara, nel fine settimana tra venerdì 13 e domenica 15 settembre 2024.
Un momento dello spettacolo
“Non distruggeremo Wunderkammer” (ph Luca Pasqualini)
A dare forma spettacolare all’ipotesi di un’interazione fisica tra umani e automi è stata la performance “|x| No, non distruggeremo Wunderkammer” del gruppo artistico Collettivo Cinetico, fondato dalla coreografa e ginnasta Francesca Pennini.
Francesca Pennini di Collettivo Cinetico (ph Luca Pasqualini)
La rappresentazione ha messo il pubblico materialmente di fronte a un’ipotesi di interrelazione tra umani e creature che – usando il linguaggio della fantascienza – si possono definire cyborg, ovvero individui nei quali vi è un innesto di dispositivi sintetici.
Scena dello spettacolo
Collettivo Cinetico (ph Luca Pasqualini)
L’esperienza è stata un’ulteriore conferma della consolidata bravura e profetica creatività distintiva dei lavori di Francesca Pennini e di quel gruppo di danza contemporanea avanguardista che è il Collettivo Cinetico.
Spettatori alla performance di Collettivo Cinetico a Wunderkammer, Ferrara (foto Luca Pasqualini)
 La performance è pensata come “un dispositivo coreografico interattivo”, che permette al pubblico di determinare i movimenti dei performer. Ecco allora che la comparsa dei protagonisti, dirompenti nella loro pura corporeità e con gli occhi celati da una benda color carne, si fa anche inquietante in virtù della mazza da baseball che viene loro assegnata.
Interazione del pubblico alla performance di Collettivo Cinetico a Wunderkammer, Ferrara (foto Luca Pasqualini)
Le azioni degli attori, però, sono tutte affidate al controllo esterno, comandato attraverso la tastiera del computer. Il pubblico diventa parte attiva, poiché gli viene affidato il compito di interagire e pilotare questo ensemble “compositivo o distruttivo, timido o goliardico, passivo o ludico”.
Collettivo Cinetico a Wunderkammer (foto Luca Pasqualini)
Un “meccanismo performativo” pensato – come si legge nella descrizione di scena – per lasciare “emergere il carattere e le scelte di ogni assortimento di pubblico”.

Collettivo Cinetico a Wunderkammer (ph Luca Pasqualini)
La messa in scena risulta spettacolare e divertente, ma anche capace di suscitare riflessioni e inquietudine. Un’efficace conclusione delle tre giornate del terzo episodio di attività in forma di festival “Darsena elettronica”, organizzato sul molo Wunderkammer con musica, momenti di confronto, laboratori, proiezioni, live audio-video e dj-set.

Il tema della rassegna riguardava “Linguaggio, tecnologia e magia” con il coinvolgimento di collettivi, artisti e ricercatori nazionali e internazionali che si sono affiancati al Collettivo Cinetico, HPO e ADA collettivo.

Il progetto di “Darsena Elettronica” è a cura di Basso Profilo, che – si legge nella sua presentazione – dal 2021 esplora il rapporto tra ecologia, corpo e tecnologia, partendo dal paesaggio della Darsena ferrarese.

 

Reportage fotografico di Luca Pasqualini

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.

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