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È tornato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il Green Drop Award, il premio che Green Cross – organizzazione fondata da Mikhail Gorbaciov e introdotta in Italia da Rita Levi Montalcini – assegna al film, tra quelli in gara nella Selezione ufficiale del festival, che interpreta meglio i valori dell’ecologia, dello sviluppo sostenibile e della cooperazione fra i popoli.

“Quest’anno il premio, giunto alla sua 13° edizione,  è dedicato ai 60 anni dalla scomparsa di Rachel Carson, la biologa le cui denunce nel libro ‘Primavera silenziosa’ del 1962 portarono al bando del DDT e alla nascita dei movimenti ambientalisti”, spiega Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia.

Il trofeo che viene assegnato al film vincitore simboleggia una goccia d’acqua soffiata dal maestro vetraio di Murano Simone Cenedese e ogni anno contiene un pugno di terra proveniente da un luogo significativo del pianeta e per l’edizione 2024 ospita la terra della casa natale di Rachel Carson, a Springdale, nei pressi di Pittsburgh, in Pennsylvania.

La giuria dell’edizione 2024 del Green Drop Award era composta da: Simone Gialdini (presidente di giuria), direttore generale Associazione Nazionale Esercenti Cinema – ANEC;  Giulia Fantoni, presidente Federazione cinema d’essai – Fice; Carlo Giupponi, professore ordinario di Economia ambientale e applicata presso il Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia;  Patrizia Lombardi, prorettrice del Politecnico di Torino e presidente della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile – RUS;  Bepi Vigna, fumettista, scrittore e regista italiano, già vincitore di un Green Drop Award per il cortometraggio Nausicaa, nel 2017.

Ai film Vermiglio di Maura Delpero e Ainda Estou Aqui di Walter Salles, in concorso alla 81ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è andato il “Green Drop Award” 2024 di Green Cross Italia.

“Ci sono stati due titoli che hanno rappresentato i valori e la mission di questo premio”: con queste parole la giuria d’onore presieduta da Simone Gialdini, direttore generale ANEC, ha annunciato i vincitori di questa edizione.

Vermiglio per aver rappresentato, con echi poetici che richiamano il cinema di Ermanno Olmi, un mondo rurale che vive secondo il ritmo delle stagioni scandito dalla natura, dando vita a una narrazione che, oltre a recuperare memorie e valori di una società contadina ormai scomparsa, diviene un significativo apologo sulla modernità. Un’opera nella quale le montagne sono sfondo di ogni inquadratura fino a diventare protagoniste quanto gli interpreti, e descrivendo un paesaggio che oggi sta rapidamente cambiando sotto i nostri occhi, proprio in Trentino, coi ghiacciai che scompaiono, boschi abbattuti dalle tempeste e rinsecchiti dal bostrico.

Una produzione cinematografica, infine, che, vale la pena segnalare, unisce alla tensione etica della narrazione quella tecnica e tecnologica di abbattere i suoi impatti e certificare la sostenibilità di ogni processo, nel rispetto dell’ambiente e delle generazioni future.

Ainda Estou Aqui perché unisce il tema portante  della resilienza civile, al percorso della protagonista come attivista dei diritti civili – negli stessi anni in cui in Brasile si assiste, per esempio, alla campagna di perimetrazione dei territori della foresta amazzonica – ribadendo una volta di più, come i valori che riguardano l’umanità non siamo mai distanti e non possano essere disgiunti da un processo di crescita democratica e in generale come l’etica umana sia l’unica via di salvezza per il nostro pianeta.

Il Green Drop Award assegnato al film Vermiglio è stato ritirato da Francesca Andreoli, produttrice del film., che ha dichiarato: “Questo premio, per me, ha un significato particolare perché è il primo premio ricevuto da Vermiglio che rappresenta il primo film prodotto da Cinedora, la mia nuova casa di produzione che ho fondato pochi anni fa con i miei soci Leonardo Guerra Seràgnoli, Santiago Fondevila e Maura Delpero. Questo primo premio mi fa capire che abbiamo imboccato la strada giusta e che sicuramente cercheremo di seguire, anche nei prossimi film, negli anni a venire. Vermiglio è stato un progetto produttivamente molto stimolante, ma anche molto impegnativo: per rispettare il ciclo temporale della storia che la regista voleva raccontare, abbiamo deciso di girare davvero nel corso delle quattro stagioni: in questo modo abbiamo mostrato l’interno ciclo di vita del passaggio di tempo e delle stagioni del luogo. Il luogo è protagonista di questa storia, le montagne ricordano all’uomo quanto in fondo sia piccolo rispetto all’immensità della natura, una natura che ci dobbiamo impegnare sempre di più a conservare e a rispettare, e in questo i protocolli di mobilità ambientale che sono stati studiati ed implementati in questi anni sono finalmente diventati uno strumento importantissimo ed imprescindibile per l’industria cinematografica e audiovisiva. La qualità del film di Maura Delpero (…) è che racconta una storia molto intima e personale, racconta la storia della sua famiglia, del suo paese di origine, ma lo racconta esprimendo e descrivendo emozioni che pensiamo possano essere universali e condivisibili da tutti noi. Questa unione di particolare e universale ci è sembrata una qualità importantissima del film che meritava di essere prodotta e di diventare film”, conclude.

Massimo Gisotti, Elio Pacilio

Il comitato organizzatore del Green Drop Award è costituito da: Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia, Marco Gisotti, giornalista e divulgatore, Maurizio Paffetti, coordinatore Green Cross Italia, Rodolfo Coccioni, geologo e professore onorario dell’Università di Urbino, Letizia Palmisano, giornalista ambientale e saggista.

Il comitato d’onore del Green Drop Award, tutto al femminile, è composto: Claudia Cardinale, Paola Comin, Simona Izzo, Ottavia Piccolo, Stefania Sandrelli, Nevina Satta, Chiara Tonelli.

L’edizione 2024 del Green Drop Award è realizzata in partenariato con: Rachel Carson Homestead, ANEC, Settimana del Pianeta Terra, Centro internazionale del fumetto di Cagliari, Green Factor.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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