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Certe volte questa stanza è l’unico posto dove voglia stare. Eppure mi alzo, e mi sento un guscio vuoto.
(Charles Bukowski)

 

Il mondo è una foglia verde tremante
e tutto sembra improvvisamente immobile
racchiuso in una goccia d’ambra
come gli insetti
e i fiori di un tempo lontano.
A volte mi sembra di vivere
in una cartolina illustrata
osservo per ore intere
la città distesa
fino al limitare del cielo
coperto di fiori di ghiaccio.

*

Il pensiero che fuori non esiste più nulla
ci atterrisce e ci conforta
riscaldati dall’ultimo sole dell’intero universo
ovvero una vecchia lampadina di un abat jour
appoggiata su case strade volti
me ne sto con una coperta addosso steso sul letto
e ho comunque freddo
guardo fuori
il cielo è tutto pieno di stelle.
C’è tanta luce al mattino
e nel tardo pomeriggio
quando il sole inclina a occidente
lo spazio circostante si tinge di viola
sembra di assistere a un film strano
dai colori spenti
che parla di storie concluse e di porte chiuse
con tutto il loro carico di umanità
il senso di perdita
lo scorrere del tempo
o anche solo il ricordo di conversazioni
sotto il cielo.
*
Nel buio notturno
nel nero assoluto
le stelle navigano nel vuoto
il cielo viene giù pezzo per pezzo
frammenti di verità portate a riva
come i rami che la risacca del mare
lascia sulla spiaggia.
Una luce cinerea
la luce dei giorni in cui la luna
si interpone tra il sole e la terra
rende fantasmatiche le immagini tremolanti
dietro il buio che rende specchi
i finestrini di un treno.
*
Un fiammifero non bruciato
non porta luce nelle ossa
nella mia testa mi sento enormemente distante
seduto sul pavimento della stanza
mentre le tenebre si fanno strada
nel mondo fuori dalla finestra
non riesco a trovare la forza di alzarmi
e accendere quella luce.
Non ho abbandonato le mie paure
ma non le ho neanche superate.
*
La poesia è una trascrizione di una visione
e di una sensazione nel momento presente.
A volte basta solo cambiare il racconto
per migliorare la storia
magari rispolvererò il libro
che non ho mai pubblicato
imparando che voltare pagina
e cercare nuovi sogni
non è un fallimento
oggi i miei desideri
sono diversi dalle aspirazioni di un tempo
vorrei essere il tipo di uomo
che passeggia sul lungo mare
che continua a scrivere
che è felice
e di quella serenità ne conserva i semi
ancora non ci sono arrivato
e adesso sono qui
giusto qualche gradino indietro.
(Queste poesie fanno parte della silloge “Il poeta che non aveva scritto ancora una riga”, Attraverso Edizioni, 2023)
Daniele Cargnino è nato e vive a Torino. Ha pubblicato tre raccolte poetiche con la casa editrice Ensemble dal titolo La sposa nella pioggia (2018), Blu oltremare (2019) e I depressi odiano l’estate (2021). Del 2022 sono le sillogi Fallimentare urgenza creativa (Il Leggio) e Anoressia sentimentale (Porto Seguro). Alcuni suoi componimenti sono apparsi sul quotidiano “La Repubblica“. Partecipa e organizza reading e presentazioni librarie, festival di letteratura e poesie e circoli letterari.

 

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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