“Confiteor, l’uomo che sono diventato”.
Piergiorgio Paterlini presenta a Sala Borsa il suo nuovo libro.
Tempo di lettura: 2 minuti
Bologna, Sala Borsa, giovedì 13 giugno, alle ore 18
“Confiteor, l’uomo che sono diventato”. Piergiorgio Paterlini presenta a Sala Borsa il suo nuovo libro
«Confiteor è il racconto dell’uomo che sono diventato, non flusso di coscienza, ma fatti, storie. E l’attraversamento, in settant’anni di vita, di tre secoli, dal mio “Ottocento” a oggi». Piergiorgio Paterlini ci consegna un mondo, non soltanto un libro.
Raccontando di sé − in una confessione sorprendente, spregiudicata, il bisbiglìo a un amico durante una lunga notte − incrocia la sua storia personale con quella di un Paese, tra amarcord e ricerca delle radici, tra romanzo di formazione e la scelta di vivere “dalla parte del torto”, in un turbinìo di episodi e riflessioni, fratture, ricomposizioni, struggimenti, sliding doors e sogni impossibili agguantati con tenacia, accadimenti mai svelati, fino all’approdo cui è arrivato come uomo, come pensatore, come giornalista, come scrittore.
I grandi della letteratura fanno così. Non un’autobiografia, ma un modo tutto particolare di guardare retrospettivamente a sé stesso che coinvolge e rapisce, un “memoriale” commovente e colto che tiene insieme forza romanzesca e narrazione civile, passioni, legami, amori, maestri. E i “secoli” che hanno visto protagonista il suo sguardo di intellettuale dolcemente libero.
Giovedì 13 giugno alle 18 in Piazza Coperta, Piergiorgio Paterlini parla del suo libro Confiteor (Piemme, 2024) con Alessandra Sarchi.
L’incontro è realizzato in collaborazione con Edizioni Piemme e Libreria Il Secondo Rinascimento.
Ingresso libero
Una volta raggiunta la capienza massima consentita non sarà possibile entrare e sostare in piedi.
L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming anche sul canale YouTube di Bologna Biblioteche.
In copertina: L’autore, Piergiorgio Paterlini
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Francesco Monini
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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
Ho avuto modo di sfogliarlo e leggerne alcune pagine. Commovente.
Un libro bellissimo, imperdibile, ricco di temi e personaggi indimenticabili. Fra questi spicca la figura del padre dell’autore, un eroe umile, un contadino che ha sopportato stoicamente fatica, umiliazioni e ingiustizie e trova una redenzione nelle lotte operaie degli anni sessanta. Un uomo che, come l’autore, ha attraversato tre secoli: dalla cultura ancora ottocentesca del mondo contadino fino, a ridosso del duemila, a dover affrontare, da cattolico, la rivoluzione culturale che lo porta ad accettare l’unione civile del figlio primogenito con il compagno della sua vita. Un personaggio intenso e commovente che ricorda certi film di Ermanno Olmi. Ma in Confiteor c’è molto altro ancora che ci riguarda da vicino, come certe riflessioni inedite sull’amore e sui tanti pregiudizi che lo mortificano e lo snaturano. Assolutamente da leggere, anche per le considerazioni fatte da Francesco Monini nella sua presentazione
Un libro intenso, doloroso ma anche piacevolissimo. Letto tutto d’un fiato.