La lotta contro i Cpr, le mucche Rosse e le mucche Nere
No A Tutti i CPR. No a Ferrara, No in Emilia Romagna, No in Italia, in Albania, ovunque. Perché sono dei lager, dei luoghi di detenzione, di violenza. Perché sono anticostituzionali. Perché sono la negazione dei diritti fondamentali delle persone.
A Ferrara, nella Ferrara leghista e neofascista che a giugno tornerà al voto, sfila la grande marcia per la legalità, il grande corteo, attraversa la città fino a piazza Castello. Alcune migliaia. impossibile contarli: arrivano da tutta la Regione ma tanti, tantissime e tantissimi i ferraresi.
“La battaglia non è finita” – avverte Anna Zonari, candidata sindaca della lista La Comune di Ferrara – “Fratelli d’Italia ora si dicono contrari, ma sono stati loro ad appoggiare la candidatura di Ferrara per costruirci il CPR regionale. Attenti: appena dopo le elezioni torneranno ad essere favorevoli”.
Sicuramente la battaglia sui Centri per il Rimpatrio, un cavallo di battaglia del Governo di Giorgia Meloni – che è riuscita ad esportarli (a pagamento) anche nella vicina Albania – rimarrà al centro del dibattito politico fino alle prossime elezioni. Due pietre d’inciampo, non due sassolini, ma due enormi massi, ineliminabili: da una parte la questione dei CPR, dall’altra la violenza della polizia contro le manifestazioni sociali e studentesche (vedi i gravissimi fatti di Pisa e di Firenze).
Così, una campagna elettorale – quella delle Europee come quella delle Amministrative – che era destinata a rimanere nell’iperuranio, nelle schermaglie politiciste, o peggio ancora, in trepida attesa di questo o quel Vannacci e questo o quel fascista in lista, una campagna dove (come sempre) l’elettore medio avrebbe capito poco o nulla, tanto le mucche rosse sono indistinguibili dalle mucche nere; oggi questa campagna elettorale sembra aver cambiato volto. A Pisa, a Firenze, a Roma. a Ferrara… Oggi le Mucche Rosse le vedi sfilare per tutte le città d’Italia. E le Mucche Nere le riconosci benissimo: stanno chiuse in casa, rosicano e aspettano la rivincita.
La Battaglia contro tutti i CPR, come quella contro la violenza dei corpi di polizia, segnano una svolta. Mettono al centro i diritti, la civiltà, la Costituzione. La libertà, l’uguaglianza, la fraternità (già, guarda chi si rivede?). Ci fanno capire che abbiamo di fronte due Italie diverse, che sta a noi scegliere: un carcere o una strada aperta, la paura di tutto o i diritti di tutti.
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Francesco Monini
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