La Resistenza non (r)esiste più
Francesco Ganzaroli è il presidente dell’Associazione “La Resistenza” che gestisce, o meglio gestiva il Centro Sociale La Resistenza, in via della Resistenza. Lo incontro a margine della manifestazione a sostegno del Centro di domenica 18 febbraio, in piazza Cattedrale.
“Continuiamo a chiedere un incontro, un confronto, ma non ci dicono nulla”, mi racconta riferendosi alle numerose pec inviate in Comune all’attenzione dei vari membri di giunta di Ferrara. “Più volte abbiamo chiesto l’accesso agli atti, ma a parte gli ultimi due sopralluoghi effettuati dai tecnici del Comune, non ci hanno fatto leggere altro”.
La vicenda de “La Resistenza” è lunga e articolata, ma con una sola intenzione e direzione: la chiusura del centro, riqualificare l’immobile e destinarlo a rendita, senza, per ora, stanziamenti o progetti concreti. Lo spiega bene, in risposta al “question time chiesto dal PD il 01 febbraio 2013, l’Assessore al Patrimonio Angela Travagli. Con risposta scritta dichiara inoltre che non si tratta di una revoca all’associazione, perché l’accordo è con ANCeSCAO.
“In pochissimo tempo, post Covid, abbiamo raccolto oltre 700 iscrizioni e 15.000 euro, pronti per essere investiti nel centro, Ma non possiamo fare nulla perché il Comune non ci da modo di leggere le relazioni tecniche.” Sottolinea Francesco.
Il percorso per lo “smantellamento” di queste realtà è comunque sempre il solito, quasi banale nel suo riproporsi: sollevare questioni di ordine pubblico, attingendo a “comitati di cittadini che si lamentano”, “spaccio di droga”, “chiasso, bottiglie rotte, risse e altro ad ogni ora della notte”, fino alla chicca finale con il “lancio di siringhe nel cortile della scuola vicina”.
Francesco non ci sta: “Abbiamo realizzato anche eventi che hanno coinvolto il vicinato e abbiamo chiesto espressamente alla direzione delle scuola se fosse vera la notizia delle siringhe. Ci hanno detto che era assolutamente tutto falso”.
Nel sito ufficiale di ANCeSCAO provinciale non c’è menzione della chiusura. In realtà non ci sono proprio notizie, con bilanci fermi al 2022 e lista approssimativa dei contributi/donazioni. Nessun link a documenti o approfondimenti.
Il Coordinamento Provinciale nasce dall’idea di Angelo Sgarbi con lo scopo di riunire e sostenere i Centri di Promozione Sociale ANCeSCAO della Provincia di Ferrara fornendo una assistenza di consulenza e di “modus operandi” nel rapportarsi tra di loro, con le altre Associazioni e con le istituzioni territoriali (Comuni, Provincia, etc).
“ANCeSCAO è stata messa in mezzo dal Comune varie volte, è riuscita a farci ottenere una proroga, niente più”. Francesco mi elenca tutti i tentativi compresa una denuncia al TAR.
“Vogliono chiudere il centro perché fa paura, toglie un possibile presidio, giovani che credono nella libertà di espressione, un punto di incontro”, conclude, “sembra che meno occasioni si danno, soprattutto ai giovani, per riunirsi e creare qualcosa di alternativo al grigiore della città, e meglio è.”.
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Nicola Gemignani
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