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Dario Stanca: “Riposa anche l’aria” e altre poesie

La memoria assomiglia essenzialmente a una biblioteca dove regna il disordine alfabetico e dove non esiste l’opera completa di nessuno.
(Iosif Brodskij)

Salvami madre
con le tue parole antiche.
Le ore
come spine
trafiggono
il labbro
nell’umido vespero.

Morire non è dimenticare.

Qui la tramontana
morde sul collo,
e i giorni scendono
come mannaie
nell’inverno
che avanza.

Ma il capelvenere
che hai lasciato
dura ancora
sai
nella tua stanza.

 

*

Riposa anche l’aria
nell’arsura d’agosto.
Deposto è il giorno.

Fermo/sospeso è il tempo.

Il salice tace
sulle basole
addormentate
e il corbezzolo
incanta d’ombra
le vie che scendono
ostinate
fino al mare.

Sulle porte deformate
hanno in bocca tabacco
i vecchi del paese,
e bestemmiano di fatiche,
delle loro tante rese

 

*

 

Dove riposerà
questo tempo domani?
Quest’ora che ci attraversa
impaziente?
Smarrimenti
di memorie minaccia,
di braccia, volti, parole,
di lantane allineate
nel fuoco dell’estate,
del lauro
che sparava al cielo
il suo profumo
(e noi a guardare
seduti sopra il muro).
Dove riposerà
il nostro tempo domani?
Ci rivedrà ancora
come serpi al sole
mani nelle mani?

 

*

 

Acqua di pioggia
bagna l’estate,
e sui vuoti tavolini
rimpianta resta.

Dove sarà la salamandra
che attendeva
nel sole?

Fanno nido
nei miei occhi
voci di bambini,
felicità rincorrono
nell’aria di tempesta.

 

*

 

Sono grumi di sudore
le parole dei poeti.
Visioni e inganni
che scaldano memorie
o lontani inverni muti.

Hanno nomi di uccelli,
musica di foglie secche,
colore di biondi capelli.

A stento, sul foglio, trattenuti.

Dario Stanca (1973), si laurea presso l’Università del Salento, in Filosofia, con una tesi su Carlo Michelstaedter.
Ha curato il volume Anacleto Verrecchia, Meglio un demonio che un cretino (El doctor sax). Per la poesia, ha scritto una prefazione al volume di Giorgio Gramolini, “Vita breve“.
Appassionato lettore di aforismi, ha firmato la postfazione di “Per un piccolo ordine di grandezza”, dell’aforista Amedeo Ansaldi. Ha inoltre curato per Il foglio clandestino, aperiodico ad apparizione aleatoria, n.88/89 una raccolta di aforismi con nota critica sullo scrittore e saggista Antonio Castronuovo.
Di origini salentine, vive e lavora in provincia di Torino.

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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