IL GRANDE BLUFF
I numeri affondano la propaganda della Giunta Fabbri
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IL GRANDE BLUFF. I numeri affondano la propaganda della Giunta Fabbri. La 33ª indagine sulla Qualità della vita del Sole 24 ore certifica per il 2022 un arretramento di Ferrara in tutti i settori: dalla sicurezza, all’ambiente, all’economia, alla cultura. Oggi, la propaganda rischia di essere l’unico ingrediente delle prossime elezioni amministrative. Le liste e i candidati che si presenteranno devono invece parlare chiaro e indicare obiettivi precisi e verificabili su cui impegnarsi.
Le nude cifre, le percentuali, le classifiche, le indagini statistiche non dicono tutto. Ma qualcosa dicono. Soprattutto se i numeri sono quelli del Sole 24 ore, la cui serietà ed autorevolezza, nessuno mette in dubbio, in Italia e all’estero, a destra come a sinistra. L’ultima indagine annuale del Sole 2023 (con i dati dell’anno 2022) sulla “Qualità della vita in Italia” è quindi un punto di riferimento certo e non contestabile. Dietro all’Indagine, quest’anno alla 33esima edizione c’è infatti dietro un team di tecnici e di esperti e un lavoro approfondito su una pluralità di indicatori e di dati da censire, misurare, incrociare.
Se poi, come succede per i dati che riguardano Ferrara, i segni meno si ripetono e la perdita di posizioni in classifica è generalizzata, abbiamo la prova della decadenza della nostra città. Una decadenza che parte da abbastanza lontano, ma che negli ultimi anni assomiglia a un tracollo e certifica il totale fallimento delle politiche della maggioranza che ha governato Ferrara negli ultimi 4 anni e mezzo.
Nell’ampia indagine del Sole 24 ore la performance 2022 di Ferrara, la sua posizione in classifica (confrontata con le altre 106 province italiane) è in discesa costante. Ferrara perde posizioni, cioè peggiora, in tutti i comparti: dalla sicurezza, all’ambiente, all’economia, alla cultura.
La giunta Fabbri-Naomo si è sempre distinta per un uso spregiudicato, spesso anche efficace, dell’arma della propaganda: nei social, sui giornali amici, nelle foto ricordo davanti ai nuovi cancelli, nei cartelloni sui muri e naturalmente in Consiglio Comunale, che è giusto mettere per ultimo, perché il massimo organo della democrazia cittadina è stato usato dal sindaco e dalla sua maggioranza solo come cassa di risonanza. In queste ultime settimane, in vista della prossima campagna elettorale, la propaganda si è intensificata e promette di diventare ossessiva nei mesi che ci dividono dalle elezioni.
Cominciamo dalla Classifica Generale, quella sulla Qualità della vita, che riassume i dati raccolti in tutti i settori. Nel 2022 sul podio ci sono Bologna (al primo posto), seguita da Bolzano e da Firenze. Nella classifica Ferrara (ritardi storici e problemi recenti) non ha mai brillato. Nel 2021 occupava mestamente il 45esimo posto, ma nel 2022 Ferrara va ancora più giù e si piazza al 51esimo posto. Nel 2021 eravamo al numero 45, e nel 2020 al numero 34. Forse ho sbagliato a chiamarla “decadenza”, la Ferrara della Destra è in caduta libera.
Nel fallimento generale, provo a cercare almeno un dato in controtendenza. E visto che la piatta Ferrara si è guadagnata il titolo di “città della bicicletta”, come siamo messi a piste ciclabili?
Ebbene, nel 2022 Ferrara si presenta con meno di 21 metri lineari per abitante di piste ciclabili. Meno della metà di Reggio Emilia, (46 metri), e meno Cuneo, Lodi, Ravenna, Brescia, Cosenza… Ferrara scende al 14esimo posto.
Recentemente, abbiamo visto una pista ridipinta con un rosso vivo. No comment. Fatto sta che l’impegno per aumentare il chilometraggio è stato del tutto assente. Assenti, o comunque non comunicati, anche i dati sui percorsi ciclabili più frequentati e quelli sulla “incidentalità” (cioè gli incidenti occorsi sulle piste ciclabili), due elementi indispensabili per programmare ed attuare una seria politica di mobilità urbana su due ruote.
Molto peggio se guardiamo ai dati su Ambiente e Servizi. Qui nel 2022 si registra un vero e proprio crollo: Ferrara si colloca al 53° posto, perdendo 29 posizioni rispetto all’anno precedente. Davanti a questo disastro, un cittadino qualsiasi, io per esempio, potrebbe chiedersi: ma di che caspita si deve occupare una Giunta che governa una città, se non di migliorare i servizi per i cittadini e l’ambiente in cui vivono?
Il nostro Sindaco Alan Fabbri, e l’eminenza grigia, il presidente di Ferrara Arte Vittorio Sgarbi, si vantano di aver riportato a Ferrara la Cultura con la C maiuscola. Ecco, nel 2022 il risultato del settore Cultura e Turismo perde 11 posizioni: 45° nel 2022 e 34° nel 2021.
Lo sappiamo, sull’Economia Ferrara accusa un ritardo storico, ma la classifica 2022 del settore Affari e Lavoro fa impressione. La nostra città invece di risollevarsi si inabissa, in classifica passa dal numero 53 dell’anno precedente al numero 88 del 2022. Come la SPAL , ormai lottiamo per retrocedere.
Criminalità, reati, rapine, spaccio di stupefacenti… Tutti ricordano, nel 2019, le marce, le scenette video, i proclami a muso duro di Naomo Lodi: “Ripuliremo Ferrara!”. Insomma, ci voleva il pugno di ferro! Così fu, ma dopo quasi 5 anni di governo, la maggioranza di Destra ci consegna oggi una Ferrara meno sicura e più impaurita. Di seguito i numeri nudi e crudi dell’Indagine per il 2022 del Sole 24 ore.
indice di criminalità – totale dei reati denunciati: Ferrara è al 91 posto
Rapine in pubblica via: malissimo: 85esima posizione.
Furti con strappo: aumentano gli scippi, siamo al numero 72
Furti in abitazione: ancora peggio, in classifica Ferrara è 90esima
Riciclaggio: 89esima
Basta così, a forza di usare la matita rossa l’ho consumata. Chi avesse voglia e coraggio di approfondire. può leggere [Qui] tutta l’indagine. Sento invece il dovere di aggiungere solo due avvertenze per i lettori e cittadini/elettori.
La prima. Se la performance della Giunta attuale con le sue spettacolari scelte, inchiodata dalla dura realtà dei numeri, merita un 3 in pagella, se volessimo andare indietro nel tempo di cinque, dieci, quindici anni, non troveremo certo una Ferrara rosa e fiori. Se la Giunta Fabbri/Naomo è bocciata senza appello, le ultime 3 o 4 stanche Giunte di Centrosinistra hanno prodotto risultati perlomeno deludenti. O non li hanno prodotti per niente.
La seconda. Il consiglio è banale ma necessario, mai fidarsi della propaganda. Nei prossimi mesi, ne vedremo tantissima, da ogni parte politica. Se poi qualche lista, oltre a generiche buone intenzioni, avrà il coraggio di prendere degli impegni chiari e concreti e di indicare gli obiettivi precisi e verificabili da raggiungere, allora al nuovo Sindaco o Sindaca che sia, sarà bene pretendere ogni sei mesi “lo stato avanzamento lavori”.
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Francesco Monini
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