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Kill me Again: l’amore inevitabile dei The Weave
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Kill me Again: l’amore inevitabile dei The Weave
Un sassofono stridente, un beat ipnotico e una strofa dall’andamento un po’ goffo. Sulla carta, l’incipit di Kill Me Again del duo The Weave è tutt’altro che ammaliante.
Eppure, il pezzo ti sorride e ti accoglie gentilmente, con le sue atmosfere a metà strada tra il post-punk e il rock psichedelico. Un’alchimia bizzarra e funzionale, così come quella tra i due autori del brano: il chitarrista dei Blur Graham Coxon e la cantautrice Rose Elinor Dougall, che da qualche anno sono compagni anche nella vita.
Il loro primo disco è il self-titled The Weave: 54 minuti in cui l’anima folk tipicamente britannica del duo si fa largo attraverso un’affascinante sperimentazione sonora fatta di synth, sassofoni, drum machine e addirittura la cetra. Uscito a metà febbraio, The Weave ha riscosso fin qui un discreto successo – al momento, un successo più di critica che di pubblico – dando una bella sterzata alla traiettoria artistica e personale dei due protagonisti.
A tratti aspra e criptica, a tratti schietta e trascinante, la suddetta Kill Me Again somiglia un po’ a quell’amore che Cox e Dougall cantano nel ritornello: un amore che, a dispetto del titolo, è sinonimo di sopravvivenza, e non ha bisogno di parole o fatti per essere dimostrato.
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Paolo Moneti
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