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Abbiamo un ricordo di Don Milani nelle sue attività topiche di prete antimilitarista, di maestro dei poveri, di critico dell’educazione, ma ci rendiamo conto che non abbiamo molte testimonianze dirette della sua opera quotidiana di persona.

Nelle numerose pubblicazioni che giustamente celebrano i 100 anni dalla nascita del priore di Barbiana ci viene incontro questo libro pubblicato da Dissensi e scritto da Sandra Passerotti in base alla testimonianza di Fabio FabbianiNon bestemmiare il tempo, l’ultimo insegnamento di Don Milani.

Il libro, racconta l’autrice/curatrice, ha una genesi particolare, un libro pubblicato in Francia prima che in Italia, un libro scritto a due mani, fino alla morte di Fabio nel 2017, sull’esigenza di lasciare un ricordo alle nuove generazioni di una realtà che ancora il mondo non ha accettato pienamente. Un libro scritto da persone e non da professionisti della letteratura.

Al proliferare di scuole intitolate a Don Milani non ha corrisposto una reale e profonda comprensione del messaggio pedagogico di Barbiana e meno che mai la sua applicazione nella pedagogia contemporanea.

In questo senso alcuni dei messaggi pedagogici essenziali sono perfettamente leggibili in un libro scritto in forma di diario da Fabio, allievo tardivo, direi dell’ultima generazione che vive il declino fisico ma non spirituale di Don Lorenzo, soffre con lui per la tremenda ingiustizia di un processo che ci appare dolorosamente anacronistico.

Barbiana è concretamente la scuola degli ultimi, basata sulla carità cristiana e sul riscatto del popolo; è la scuola che si fa insieme, esaltata dalla figura carismatica ma sempre accogliente del priore; è la scuola che prende posizione contro l’ingiustizia, che scrive ai potenti, che si ribella contro l’ordine stabilito.

Il libro dà testimonianza di tutto questo e lo fa con gli occhi di un ragazzo che riscopre il piacere dello studio, di quello vero, alieno dai programmi ministeriali e dalle convenzioni pedagogiche del momento; un ragazzo che fa del suo riscatto educativo una bandiera positiva, una concreta realizzazione dell’ i care.

Leggere questo libro, scritto con l’amore per il compagno, per i nipoti e per l’Umanità da Sandra, riporta alla mente quel mondo, ancora così attuale, delle aspirazioni per una rivoluzione profonda, sociale, spirituale che ha animato le migliori menti del XX secolo e lo ha reso, oltre che un secolo di tragedie, anche un secolo di grandi ispirazioni che è necessario ricordare e opportuno mettere in pratica.

Nota: questo articolo è già uscito nei giorni scorsi su pressenza

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Olivier Turquet

Si occupa di scrivere per raccontare la realtà da circa 40 anni. Ha collaborato con testate cartacee, radiofoniche ed elettroniche tra cui ama ricordare Frigidaire, Radio Montebeni, L’Umanista, Contrasti, PeaceLink, Barricate, Oask!, Radio Blue, Azione Nonviolenta, Mamma!. Ha fondato l’agenzia stampa elettronica umanista Buone Nuove e il giornale di quartiere Le Bagnese Times. E’ stato addetto stampa di svariate manifestazioni come: l’Internazionale Umanista, Firenze Gioca, la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. Attualmente coordina la redazione italiana di Pressenza. Ha pubblicato Interviste per cambiare il mondo Raccoglie ciò che scrive su: olivierturquet.wordpress.com

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