Grandi occhi – specchio dell’anima – e divise scolastiche dal taglio severo e iconico. E’ l’incipit della passione di Massimiliano De Giovanni per il Sol Levante. Bolognese e co-fondatore di Kappalab, fonte di produzione editoriale incentrata sul Giappone, ne traspone l’idea centrale a Ferrara (“La Bologna di una volta”, come la definisce) attraverso il Kappa Festival, con l’intento di raccontare il suo Paese delle meraviglie. E di raccontarlo toccando aspetti differenti, che si notano nell’ambizioso programma che ha di fatto aperto il sipario sabato scorso e chiude oggi, lunedì 8 dicembre.
“Questa – spiega De Giovanni – è l’edizione zero, il cui format scelto è ricalcato da Officina del Vintage; in quanto tale è e sarà in divenire. Il nocciolo è la mostra mercato allestita agli Imbarcaderi di Castello Estense, in cui saranno allestite tre aree ben distinte, ognuna delle quali legata a un aspetto: la prima sarà dedicata all’oggettistica varia della tradizione giapponese (il contenitore magico da cui si attinge per il lemma kappa, creatura del folklore giapponese che definisce la manifestazione), con particolare attenzione al settore tessile – un vasto assortimento di kimono; la seconda sarà dedicata a Starshop, il primo distributore italiano nel settore librerie specializzate per fumetti e manga; il terzo imbarcadero ospiterà invece aziende produttrici della cultura pop, che in Occidente è spesso associata al Giappone, tra cui libri e dvd”.
La varietà dell’offerta culturale si rispecchia anche negli ospiti che intervengono, e nel ricchissimo tessuto culturale del Paese che viene restituito proponendo alternanza tra contemporaneità e tradizione, tra arte e sperimentazione, in un mix di professionisti internazionali e nomi noti.
“Non si può parlare di Giappone – dice Massimiliano – senza pensare a un nome che già racchiude la sua storia: il maestro dell’animazione Hayao Miyazaki di cui saranno proiettati “La città incantata” e “Principessa Mononoke”. E a Lupin III, di cui avremo ospite uno dei papà putativi italiani, Guglielmo Signora. E’ uno dei disegnatori assoldati dal creatore di Lupin, Monkey Punch, per dieci nuove storie del ladro gentiluomo, ormai diventato cult. Sempre in tema di fumetti, interviene la illustratrice Yocci, già collaboratrice della rivista Internazionale. Un terzo appuntamento cinematografico previsto è quello di “Thermae Romae”, originale commedia basata sull’omonimo manga di Mari Yamazaki. La musica è un altro dei capisaldi. Il dj tedesco Schneider TM accompagna la ballerina Tomoko Nakasato, i cui passi di danza sono riproiettati sulla stessa danzatrice grazie agli effetti videofeedback di Takehito Koganezawa.
Restando sul “classico”, si incontra il concerto della soprano Chisako Miyashita che affianca a un repertorio classico di canzoni tradizionali nipponiche brani della scuola partenopea tradotti in giapponese e reinterpretati. “Questo è uno dei cortocircuiti temporali e geografici pensati per l’occasione. L’altro appuntamento dedicato alle arti visive è “Korosù – To kill”, la personale dell’artista alla Palazzina di Marfisa d’Este, che gioca sullo scarto tra categorie di rappresentazione: accanto ai ritratti della famiglia di Marfisa d’Este, l’artista e performer Yumi Karasumaru espone e mette in scena ritratti da lei realizzati.
“Accanto a questo Giappone – continua De Giovanni – c’è anche quello devastato dallo tsunami del 2011 che ha distrutto la regione del Tohōku. Da qui hanno ricominciato i sopravvissuti, che hanno raccontato, attraverso le fotografie esposte, in che modo hanno ricominciato da zero dopo la catastrofe naturale. E dell’aiuto ricevuto dai volontari dell’associazione Kakeashi no Kai, cooperativa giapponese nata e sostenuta dalla produzione di artigianato locale, con il doppio intento di creare opportunità di lavoro, i cui proventi saranno destinati agli stessi sopravvissuti”.
Ma il Giappone del Kappa Festival è anche quello visto tra curiosità e pregiudizi. Accanto al testo, un metatesto di curiosità e verità che si mescolano trovando nelle penne di Keiko Ichiguchi e Davide Bassi una interessante soluzione di luoghi comuni, nei loro libri “Non ci sono più i giapponesi di una volta” e “Scusi, manca molto per il Giappone?”, in cui raccontano aneddoti e disavventure sullo scambio-scontro tra culture. Cucina giapponese, arte del bonsai, usanza dello Hanami e massaggio shiatsu completano l’itinerario attorno al punto dove sorge il sole.
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Giorgia Pizzirani
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