A Cona, docenti, clinici e ricercatori hanno fatto il punto sulla diagnosi precoce e il trattamento del carcinoma orale
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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife
La diagnosi precoce e il trattamento di una delle patologie più gravi e potenzialmente invalidanti del cavo orale: il carcinoma orale. E’ stato questo il tema protagonista del corso di aggiornamento professionale “Il carcinoma orale: aspetti preventivi, diagnostici e riabilitativi”, che si è tenuto sabato 29 novembre all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Arcispedale S. Anna a Cona, (via Aldo Moro, 8) e che ha visto la partecipazione di circa 200 iscritti.
L’incontro è stato interamente dedicato al carcinoma orale, che rappresenta il più diffuso dei tumori maligni del cavo orale, grave problema per la salute dei pazienti che ne sono affetti se si considera che i dati relativi a incidenza, prevalenza e tassi di mortalità non tendono a migliorare rispetto ai dati storici. Anche se il carcinoma orale interessa prevalentemente individui intorno alla V-VI decade di vita, negli ultimi anni l’incidenza di tale patologia in età inferiore ai 60 anni sta aumentando, con l’aggravante che, per gli stadi avanzati, non sono stati evidenziati miglioramenti prognostici o terapeutici. In tale contesto, la diagnosi precoce assume un ruolo rilevante per assicurare al paziente un tasso di sopravvivenza soddisfacente, un trattamento tempestivo, una riabilitazione orale adeguata e, conseguentemente, una migliore qualità di vita residua.
Sotto il coordinamento scientifico di Leonardo Trombelli, Presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Ferrara e Direttore della Unità Operativa di Odontoiatria della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, i relatori hanno tracciato le evidenze più recenti sul carcinoma orale. Lorenzo Lo Muzio, docente dell’Università di Foggia e ricercatore italiano di punta in campo odontostomatologico, si è occupato di delineare le caratteristiche cliniche del carcinoma orale e gli elementi irrinunciabili per effettuare una diagnosi precoce della patologia. Il versante terapeutico-chirurgico è stato approfondito da Antonio Pastore e da Luigi Clauser, rispettivamente Direttori delle Unità Operative di Otorinolaringoiatria e di Chirurgia Maxillo-Facciale della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, che hanno illustrato le tecniche più moderne per la resezione del carcinoma orale e la ricostruzione dei tessuti duri che sono stati perduti. Le potenzialità della chirurgia plastica nella gestione degli esiti, spesso invalidanti, della resezione chirurgica del carcinoma orale sono state illustrate da Carlo Riberti, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara. Infine Roberto Scotti e Santo Catapano, titolari dell’insegnamento di Protesi dei Corsi di Laurea in Odontoiatria degli Atenei di Bologna e Ferrara, hanno mostrato come la protesi dentaria con l’eventuale ausilio di tecniche quali l’implantologia orale, possa consentire il recupero della funzione masticatoria e dell’estetica e, conseguentemente, il miglioramento della qualità di vita del paziente.
L’Odontoiatra riveste un ruolo particolarmente rilevante per la prevenzione del carcinoma orale attraverso l’informazione del paziente circa i maggiori fattori di rischio per il cancro orale (come, ad esempio, il fumo e l’eccessivo consumo di alcol) e l’individuazione precoce delle lesioni orali potenzialmente maligne o dei carcinomi in stadio iniziale.
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