Save The Park: oggi, alle 16,30 il flash mob al Parco Urbano Bassani
(Lettera ad un sindaco duro d’orecchi)
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C’è evento ed evento. Il grande concerto a Ferrara di Bruce Springsteen lo è certamente. Un altro evento – solo alcuni, tra cui il Sindaco Alan Fabbri, non se ne sono accorti – è che in una città come Ferrara si raccolgano 40.000 firme, una enormità per una città che supera di poco i centomila abitanti.
40.000 firme (per adesso) non “Contro Bruce“, come titolava ieri il Carlino Ferrara (un titolo contro la verità e il codice deontologico dei giornalisti) ma per chiedere al Comune di Ferrara di spostare il megaconcerto in un’area più idonea (in città ce ne sono almeno due), preservando il prezioso e delicato equilibrio dell’ecosistema del Parco Urbano intitolato a Giorgio Bassani.
Due eventi quindi, il primo musicale, il secondo civile. Cosa c’è infatti di più democratico di rivolgersi (civilmente) al proprio sindaco, esponendo una preoccupazione per una decisione inopportuna e proponendo una diversa soluzione?
In una città normale, l’Amministrazione Comunale avrebbe ascoltato la voce di molte migliaia di cittadini elettori e recepito l’appello popolare. Tra l’altro, come ha spiegato più volte Marianna Suar (prima firmataria dell’appello) spostare il concerto al vecchio aeroporto sarebbe stata l’occasione di attrezzare stabilmente un’ area per ospitare i grandi eventi. E’ quello che ha fatto Reggio Emilia con il famoso “Campo Volo” capace di contenere più di 100.000 spettatori.
Forse non siamo una città normale. Passavano le settimane, crescevano le firme, e mi sembrava impossibile, insensato (in ferrarese: am par ad sugnàr) che il Sindaco non raccogliesse una preoccupazione così diffusa in citta, così trasversale, perché tra le migliaia di firmatari ci sono elettori di sinistra, di centro e di destra, del Pd e della Lega, dei 5 stelle come di Fratelli d’Italia.
Un Count Down per far pubblicità a un sindaco
Così avevo deciso di scrivere al Sindaco di Ferrara. Non sul giornale. “Di persona personalmente”, una letterina privata, con la busta bianca sigillata con la gomma. Un piccolo consiglio non richiesto. Una lettera intestata “al mio Sindaco”, firmata in calce “Francesco Monini, cittadino ferrarese”. Due anni fa non lo avevo votato, ma Alan Fabbri aveva vinto, e finito lo scrutinio, Alan Fabbri era diventato il Sindaco di Ferrara e, volere o volare, anche il mio Sindaco.
Poi, aprendo il sito ufficiale del Comune di Ferrara, ho trovato questa foto.
E sotto l’immagine, cito sempre dal sito:
“Alle porte di Ferrara, da oggi, è partito il conto alla rovescia in vista del concerto di Bruce Springsteen e della E Street Band. Un tabellone elettronico – posto in via Modena, all’incrocio con viale Po e installato dall’azienda ferrarese Di Media Srl – da oggi segna il tempo che manca in vista dell’atteso appuntamento: saranno 250 giorni esatti alle 20 di stasera. Anche questa idea prepara il nostro benvenuto a Bruce Springsteen – spiega il sindaco Alan Fabbri -. Intanto la macchina organizzativa continua a lavorare e nei prossimi mesi tante novità si aggiungeranno, soprattutto nel calendario di iniziative che abbiamo in previsione in vista del concerto del 18 maggio 2023”.
A 250 giorni dal concerto il sindaco mette in opera una megastruttura con un megamanifesto del megaconcerto. Con data, ora e location: il Parco Urbano naturalmente. E ci mette in cima il countdown, come se fossimo a Las Vegas o alla fine del Millennio.
E a cosa serve questa installazione di dubbio gusto pagata con i soldi pubblici? A far pubblicità al concerto e a vendere altri biglietti? Nossignore: il concerto è Sold Out dal marzo scorso, non c’è più l’ombra di un biglietto disponibile.
Ma a qualcosa servono. L’ultima messa in scena, e lo stesso concerto di Bruce, servono a glorificare l’attuale Sindaco e la sua maggioranza e a lanciare (con congruo anticipo) la campagna elettorale per le elezioni amministrative della primavera del 2024. Intanto, il messaggio di Alan Fabbri ai suoi concittadini e alle 40.000 firme è chiarissimo: me ne frego e vado avanti come se niente fosse.
Una letterina mai spedita e qui riprodotta a stampa
E’ a questo punto, non so se più arrabbiato o stupito per una sorpresa del genere, che ho deciso di rendere pubblica la mia letterina e di pubblicarla.
Al Signor Sindaco di Ferrara
Piazza del Municipio
44121 Ferrara
Si ricorda signor Sindaco che tre anni fa, appena eletto, rivolgendosi all’intera cittadinanza, pronunciò quella famosa frase. La stessa che pronunciano i neosindaci di tutte le città del mondo, la stessa con cui esordiscono tutti i presidenti degli Stati dove vige la democrazia e il popolo è sovrano? Poche parole, ma scandite bene, come in un rito: una doverosa promessa, quasi un giuramento. Così Joe Biden davanti ad un’America spaccata in due come una mela: “Sarò il presidente di tutti gli americani”. E me lo ricordo, anche lei uguale: “Sarò il sindaco di tutti i ferraresi”.
Se non è retorica di bassa lega, se diceva sul serio – e avrebbe dovuto, dato che lei è indiscutibilmente il Sindaco pro tempore di tutti i ferraresi – perché si ostina a non fare il suo dovere? Un sindaco, prima di fare, deve ascoltare (attentamente) tutte le parti, tutte le opinioni, tutte le critiche. E poi decidere. Altrimenti non è un sindaco. Può essere un capopartito, un sergente maggiore, perfino un grande leader, ma non un sindaco.
Un esempio tutt’altro che piccolo, che tanto ha dato da lavorare ai media locali e nazionali, è quello del rinomato concerto a Ferrara di una delle più grandi ed amate Star del Rock internazionale, programmato con largo anticipo per il 18 maggio del 2023. L’iniziativa della Amministrazione Comunale ha raccolto in città un coro quasi unanime, molti ferraresi si sono dichiarati entusiasti, tanti di loro hanno acquistato il biglietto per non perdersi il grande evento.
Tutto bene, quindi. Tranne che un nutrito gruppo di ferraresi ha iniziato una raccolta di firme per chiederle di spostare la location del concerto per preservare l’ecosistema del nostro magnifico Parco Urbano. Magari lei avrà pensato che si trattava dei soliti quattro gatti, invece all’appello hanno aderito oltre 40.000 persone, di cui è ipotizzabile almeno un quarto siano cittadini ed elettori ferraresi: di sinistra, di centro e di destra.
Non si tratta di un esempio isolato, il vizio di decidere, senza prima ascoltare cittadini, tecnici, associazioni, senza approfondire i problemi per trovare soluzioni condivise, sembra essere diventata una brutta abitudine della sua amministrazione. Anche il Progetto Fe.Ris. è stato presentato e subito approvato in Consiglio Comunale (il primo voto di indirizzo) senza nessun confronto con la società civile, le realtà economiche, le associazioni culturali, la stessa università di Ferrara.
Lei e la sua maggioranza, legittimamente eletta, avete il potere e il dovere di governare e di assumere le scelte che ritenete più giuste. Quello che Lei non può fare è di governare Ferrara con le orecchie tappate. Altrimenti, come scrivevo all’inizio, contravviene al suo dovere di Sindaco di Ferrara e di tutti i ferraresi. Non solo, anche per questo mi permetto di consigliarle di aprire occhi e orecchie, questo modo di agire alla fine scontenterà tutti, chi non l’aveva votato ma anche quelli che avevano votato per lei e la sua parte.
Appuntamento al Parco
Dopo aver portato lo striscione in piazza Municipale, proprio sotto lo Scalone (vedi copertina), sabato pomeriggio alle 16,30 è il momento del flash mob, un grande girotondo nel Parco Urbano Giorgio Bassani. Un patrimonio di tutti i ferraresi e la casa degli alberi e degli uccelli.
Una manifestazione pacifica ma politica, la voglia di affermare il diritto ad essere ascoltati dalle istituzioni e dal Sindaco Alan Fabbri in particolare. E allora: Viva Bruce, ma fuori dal Parco!
Se non l’hai ancora fatto puoi aggiungere la tua adesione [firma qui la petizione]
DOVE IL FLSH MOB: https://www.facebook.com/events/1123962148522653
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Francesco Monini
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