IL CASO
Un negozio di Altromercato in via Garibaldi. David Cambioli: ‘Equo ma non condiviso’
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Altraqualità è la maggiore e la più longeva delle due cooperative di commercio equo presenti nella provincia di Ferrara (la seconda è Baum). E’ tra le sei maggiori cooperative di commercio equo in Italia e da dodici anni si occupa di importare e distribuire a livello nazionale prodotti artigianali e alimentari realizzati nel Sud del mondo. A fianco della loro principale attività, da un paio di anni stanno cercando partner disponibili ad aprire un negozio in centro, per dare risposta alle tante richieste provenienti dai consumatori e dalle realtà attente al tema dell’economia sostenibile, di colmare il vuoto che si è creato dopo che l’unica bottega presente in città, quella di Commercio Alternativo in via Darsena, ha chiuso. Ma qualcosa è andato storto, la rete solidale non ha funzionato come avrebbe dovuto: il 28 giugno scorso Altromercato, la più grande cooperativa di commercio equo italiana con sede a Bolzano e Verona, ha aperto un negozio monomarca in via Garibaldi 26, senza avere minimamente informato e tantomeno coinvolto Altraqualità, già attiva sul territorio dal 2002.
Ne abbiamo parlato con David Cambioli, presidente di Altraqualità, per capire cos’è realmente successo, cosa non ha funzionato e come ci sono rimasti in cooperativa.
Siamo rimasti molto sorpresi perché non ne sapevamo nulla, l’abbiamo saputo quasi per caso, da altri. Il fatto che nessuno dei rappresentanti di Altromercato, il presidente, gli amministratori delegati, il direttore, abbia provato nemmeno a contattarci per vedere se c’era la possibilità di collaborare, ci ha naturalmente amareggiato. Ma soprattutto ci fa pensare allo scarso livello di sincerità e fiducia nelle relazioni tra le cooperative, atteggiamento che mina alla base le modalità di lavoro del commercio equo. Dispiace rendersi conto di come, per alcuni, per uscire da un momento di difficoltà l’unica modalità sia quella della concorrenza piuttosto che la cooperazione, ossia l’opposto di ciò che dovrebbe essere il commercio equo.
Come dovrebbero essere le modalità di cooperazione nel commercio equo?
Il Commercio equo è una forma di cooperazione che opera con realtà, comunità, Paesi per così dire in via di sviluppo, che prevede norme etiche come il riconoscimento di salari giusti, condizioni di lavoro accettabili, assenza di sfruttamento tantomeno minorile. Ma è anche un’attività di cooperazione sui generis, in quanto si esplica attraverso rapporti commerciali. Ed è una realtà in cui i rapporti umani sono tenuti molto in considerazione, direi sempre con i produttori dei Paesi in via di sviluppo, a quanto pare meno in Italia, tra gli attori stessi del commercio equo.
I rappresentanti di Altromercato vi conoscevano? Sapevano della vostra esistenza e del vostro progetto di aprire un punto vendita in centro a Ferrara?
Naturalmente, siamo entrambi soci dell’Associazione generale italiana del commercio equo e solidale Agices e partecipiamo regolarmente alle assemblee e ad altre attività. Tra l’altro, proprio in Agices da almeno tre anni è stato avviato un tavolo di confronto tra operatori per cercare di trovare strategie comuni di sviluppo, soprattutto a fronte della crisi che ha toccato tutti noi ed il Paese in generale. Questi confronti hanno contribuito a migliorare il clima e favorire il dialogo tra i vari importatori, utilizzando lo strumento della coesione proprio per dare una risposta alla crisi. Vedere che, dopo tutti gli incontri e i discorsi fatti insieme, succedano cose come questa delude e sgomenta un po’. Fondamentalmente si tratta di una brutta pagina di rapporti, laddove dovrebbero essere diversi: si cerca tanto di cambiare il commercio, ma bisognerebbe ricordarsi che il commercio è fatto principalmente di rapporti e che questi vanno curati.
Appena saputo dell’apertura del negozio, voi avete mandato una lettera ad Agices sulla questione [vedi], chiedendo di diffonderla a tutti i soci. Altromercato a questo punto vi ha contattato, quali motivazioni ha addotto?
Sì, dopo la lettera ci hanno contattato, c’è stato anche un incontro dedicato a questa questione, in cui si sono mostrati tutti molto contriti e pentiti, ma a tutt’oggi non abbiamo avuto spiegazioni coerenti. Ci tengo però a precisare che non è nostra intenzione lamentarci né fare polemica, questa lettera l’abbiamo scritta principalmente per fare chiarezza e per esprimere il nostro disappunto. Il problema non è l’esclusiva o la ‘ferraresità’, benvenga che a Ferrara aprano negozi di commercio equo e che gli attori provengano anche dall’esterno. Non è un problema commerciale, ognuno ha il diritto di perseguire le proprie strategie commerciali in autonomia; dispiace per la modalità, perché questa poteva essere l’occasione ideale per realizzare qualcosa insieme, sperimentando nuove forme e nuove partnership, esattamente ciò di cui si è sempre parlato in Agicies, soprattutto negli ultimi tre anni. In più, c’è da dire che la nostra esperienza sul territorio avrebbe potuto giovare ad Altromercato in termini di rete e di attivazione di canali di comunicazione con i singoli consumatori e con le realtà più attente come i Gas e le associazioni cittadine.
Aprirete comunque un vostro punto vendita in centro, nonostante l’apertura del negozio di Altromercato?
Sì, ci stiamo ragionando. Dalla primavera scorsa stiamo lavorando al progetto con la Coop. Ex Aequo di Bologna (che da 15 anni gestisce una bottega a Bologna in via Altabella), ad oggi stiamo valutando la fattibilità. Se decideremo di aprire, lo comunicheremo immediatamente e proporremo a tutti coloro che possono essere interessati in loco, Altromercato compreso, di collaborare affinché l’operazione possa andare a vantaggio di diverse realtà e avere maggiore margine di successo.
Altraqualità ha sede a Ferrara, in via Toscanini 11/A (zona via Veneziani)
– Sito di Altraqualità [vedi] e pagina Facebook della linea di abbigliamento etico Trame di storie [vedi]
– Pagina Facebook del negozio di Altromercato di via Garibaldi 26 [vedi]
– Sito dell’Associazione generale italiana del commercio equo e solidale Agices [vedi]
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Deborah Milano
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