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Donato un importante contributo per la creazione di un’auto elettrica da corsa realizzata dagli studenti di ingegneria dell’Università di Ferrara. Il presidente Mazza: “Importante per i Lions Club Ferrara Host supportare questi progetti”

FERRARA Lions Club Ferrara Host sostiene il sogno di una cinquantina di studenti universitari di Ingegneria dell’Università degli Studi di Ferrara: realizzare un modello di auto elettrica da competizione. Ieri sera, all’Hotel Lucrezia Borgia, i Lions della realtà più longeva di Ferrara hanno voluto contribuire al progetto. “Si tratta di un importante sostegno allo sviluppo di questo lavoro – spiega Antonio Mazza, presidente di Lions Club Ferrara Host – che porta Ferrara e la nostra università a competere in ambito internazionale. È importante per noi supportare questo tipo di attività, che diventano una vetrina per gli studenti che vi partecipano e che dà lustro anche alla nostra città”.
“Questo progetto è un esempio virtuoso e positivo, niente di più lontano dal termine ‘bamboccioni’ con cui si etichettano ora i ragazzi – sottolinea Alessandro Balboni, assessore ai Rapporti Unife e all’Ambiente –. Ringrazio il professore Pinelli che è la loro guida e ringrazio Lions Host che ha creduto in questo piccolo sogno. Vederlo presto in campo sarà merito anche del sostegno dei Lions”.

Istituita nel 1981, la Formula SAE è una competizione universitaria internazionale di design ingegneristico, che prevede la costruzione di un monoposto con tutti i crismi della macchina da corsa. Per gli studenti universitari è un modo per confrontarsi in una competizione e di mettere in pratica quanto appreso durante il proprio percorso di studi. L’idea che sta alla base della Formula SAE/Student è creare un team per realizzare un prototipo di auto da corsa. Il gruppo si occupa anche di realizzare il piano aziendale, l’analisi dei costi e si occupa del design e della performance su campo della vettura con prove di durata, di resistenza e di consumi.

“La vision del progetto – spiega Michele Pinelli, docente Unife referente di Formula Student insieme al professore Emiliano Mucchi – è creare un evento universitario che porti beneficio agli studenti, ma anche alle aziende, incoraggiando la ricerca e l’innovazione. Con questo tipo di attività si insegna concretamente a superare le criticità. Lavorando insieme i ragazzi sviluppano quelle soft skills utili per affrontare poi il mondo del lavoro”.
Il giovanissimo Christian Falavena, appena 22 anni, è team leader del progetto ‘made in Ferrara’, che consta di sette diverse aree progettuali, ciascuna con uno studente Unife referente di area. “Tutto è nato durante le giornate di orientamento, quando ho visto esposta in aula la macchina che fu costruita nel 2002”. Proprio l’Università ferrarese, raccontano durante la serata, è stata la prima in Italia a costruire un prototipo di macchina da corsa per questo tipo di competizione. Poi il progetto non ebbe seguito. Da lì l’idea: “Perché non proseguire questa sfida nata nella mia università?”, racconta lo studente, accompagnato da Andrea Pigato, referente dell’area comunicazione. “All’inizio non fu facile. Siamo partiti in otto e ora siamo 48. Per me già questo è un grande successo”.

L’obiettivo, ora, per il team ferrarese è Varano 2022, dove avverrà la prossima gara. “Parteciperanno una trentina di team da tutto il mondo – racconta lo studente – e dall’Italia saranno 15 Università a partecipare, tra cui Ferrara. Sarà un bel riconoscimento per il nostro Ateneo e per gli sponsor che ci stanno sostenendo”.

Anja Rossi | Giornalista, Ufficio Stampa e Comunicazione

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