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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Ebola, HIV, TBC ed altre malattie diffusibili del fenomeno migratorio al centro del Convegno “Le malattie infettive del Migrante e del Viaggiatore”

Si parlerà di Ebola, HIV, TBC e di altre patologie trasmissibili nell’ambito del contesto nazionale e locale delle migrazioni, nel corso del Convegno “Le malattie infettive del Migrante e del Viaggiatore”, giunto alla quarta edizione, che si terrà venerdì 7 novembre a partire dalle ore 8 nella Sala Congressi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Anna a Cona, (via Aldo Moro, 8).

Organizzato dal Prof. Carlo Contini, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive Universitarie e della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive di Unife, il convegno, ha l’obiettivo di delineare il contesto nazionale e locale delle migrazioni, esaminando oltre alle principali implicazioni per la salute e gli aspetti socio-demografici e normativi, l’epidemiologia delle patologie infettive e tropicali del migrante e del viaggiatore, l’identificazione etiologica attraverso le più recenti procedure diagnostiche, le strategie preventive e terapeutiche, lo scambio di esperienze in ambito di formazione sulla salute delle migrazioni.

Il totale della popolazione immigrata è stata stimata essere di circa 232 milioni nel 2013; il 3.2% della popolazione – ci racconta Carlo Contini – Sono persone che provengono da Africa, America del sud, Asia ed Est Europa ed attraversano i confini del proprio paese d’origine per motivi turistici, politici, economici, professionali o per sfuggire a persecuzioni politiche e religiose. E sempre il 2013 è stato l’anno peggiore per i migranti, con un record stimato di più di 7000 persone morte mentre cercavano di attraversare mari e deserti per migliorare il loro tenore di vita. Il sistema di ‘globalizzazione’, ha favorito l’emergere di nuove patologie infettive e la ricomparsa di altre che sembravano destinate a ridursi o addirittura ad estinguersi”.

Anche quest’anno il Convegno, tratterà delle più importanti novità in tema di HIV, TBC, Epatiti ed altre malattie diffusibili.

“I dati del Centro Operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità – ci spiega Contini – indicano un aumento dei casi di HIV nei soggetti stranieri. Dopo l’AIDS la TBC è la seconda patologia che causa più morti nel mondo. Quasi 9 milioni di persone hanno contratto la TBC nel 2013 e circa 1,5 milioni sono state le morti. Ma il vero grande problema tuttora irrisolto, è la tubercolosi multiresistente, emergenza della salute pubblica globale, con circa 480 000 persone che hanno sviluppato questa patologia che ha provocato 210. 000 morti”.

Non solo. Al centro del convegno anche le malattie infettive emergenti … prosegue Contini “Come il Virus Ebola, con 13.567 casi al 31 ottobre 2014 e 4.951 decessi in base ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, destinati a crescere. La Liberia assieme a Sierra Leone e Guinea i Paesi più colpiti. Le cifre sono comunque sottostimate, perché molte persone nei Paesi più colpiti non sono riuscite a ottenere cure mediche. La Nigeria è stato ormai dichiarato ‘Ebola free’ dall’OMS, quindi è presumibile che se si applicano giuste misure, l’epidemia possa essere contenuta. Gli italiani, quindi, possono stare tranquilli perchè il sistema di controllo, con tutte le misure necessarie al contenimento, è già attivo in quasi tutti i centri infettivologici nazionali”.

Il rischio di Ebola in Italia è allo stato attuale basso ed i clandestini che arrivano nel nostro paese via mare sono fuori pericolo perché la maggioranza dei contagiati risulterebbe già sintomatico entro una settimana dal contatto con un paziente infettato, per cui se i sintomi si sviluppassero prima della fine del viaggio, non ne consentirebbero la sopravvivenza. È invece teoricamente possibile che il Paese sia raggiunto da soggetti ancora asintomatici o in fasi precoci di malattia per via aerea, tramite voli a partenza dalle città europee congiunte ai paesi colpiti da tratte di linea dirette. Non sono infatti attivi voli diretti tra questi paesi e l’Italia”.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA



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