Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come fanno gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.
(Gustave Flaubert)
A cosa serve un cielo infinito
A cosa serve un cielo infinito
se nemmeno saltando arriviamo a tre metri?
Forse ad alzare il collo
guardare in alto
dove noi non siamo,
lo spazio che mai toccheremo.
Laggiù, in direzione del fiume
ci sono tuoni, qualcuno correrà
sotto la pioggia, in mezzo ai salici.
O magari saranno già al riparo
dietro una finestra
asciutti, al sicuro.
Un altro cielo sulle loro teste
un’altra vita, un’altra storia.
Così di fronte all’infinito
non serve a molto chiedere “ancora”.
Basterebbe respirare, vivere.
Ora.
Ti ho vista cercare il vento
Ti ho vista cercare il vento alla fine della strada
ma vedi, lui c’è sempre
ovunque tu vada.
A volte si acquatta sotto i marciapiedi
si sdraia sui rami più alti
si nasconde tra le piume degli uccelli;
poi ad un tratto bussa alla finestra
o nel cammino ti sorprende.
Non preoccuparti per il vento
non si perde,
sa osservarti tra le fronde
sa baciare la tua pelle.
E se ne senti la mancanza
allora esci, apri le braccia.
Da qualche parte il vento vola
e può volare
anche per te.
Esseri, essere
Noi, esseri minori
usiamo le parole
perché non capiamo
quello che è già
scritto su un corpo
o dipinto su un volto.
Noi ci spaventiamo
quando sulla pelle
affiora un segnale;
la certezza
di essere a noi sconosciuti.
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Benini & Guerrini
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