da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife
Nuovo appuntamento lunedì 27 ottobre alle ore 17 nella Sala Alfonso I D’Este del Castello Estense con il ciclo di incontri “L’invenzione del Museo. Oggetti, simboli e collezionismo”, organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara e dal TekneHub, laboratorio del Tecnopolo di Ferrara, in collaborazione con la Fondazione Ferrara Arte.
“La rivoluzione silenziosa: generi pittorici, artisti e pubblico tra Cinque e Seicento”. E’ questo il titolo dell’incontro che vedrà Linda Borean dell’Università di Udine e Isabella Cecchini dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, parlare del libro “Alle origini dei Generi pittorici fra l’Italia e l’Europa, 1600 ca.”, Zel Edizioni. Saranno presenti i curatori del volume Bernard Aikema e Carlo Corsato dell’Università di Verona.
La letteratura artistica seicentesca ha posto i fondamenti teorici per la suddivisione in generi delle diverse categorie iconografiche di cui la pittura si compone. Questa classificazione da allora è entrata nell’uso comune e nel linguaggio dell’arte in modo talmente pervasivo da farla sembrare connaturata all’arte stessa; è implicitamente passato in secondo piano il fatto che, come ogni fenomeno culturale, anche i generi pittorici hanno un loro momento d’inizio che ne condiziona la definizione e l’identità. Dove rintracciare, dunque, le origini di questo fenomeno? Il tema, ricco e affascinante, costituisce il cuore di questo volume, frutto dello sforzo collettivo di un gruppo di studiosi che hanno condiviso e confrontato differenti metodologie e background di ricerca. Gli otto casi studio, muovendosi tra Venezia, Roma, Colonia, Francoforte e Anversa, mettono a fuoco alcune delle principali tematiche collegate allo sviluppo della pittura europea a cavallo tra ‘500 e ‘600: dalle pratiche di bottega e la specializzazione degli artisti, alla professionalizzazione mercantile dei pittori e alle loro connessioni con i mercanti, senza dimenticare alcune ben note tipologie pittoriche, dai cabinet paintings (o quadri di stanza), ai paesaggi affrescati, fino a una nuova ridefinizione visiva della pittura devozione.
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