da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife
“Ferrara 1861 – 2011. L’evoluzione socio-demografica della provincia per sistemi locali del lavoro nei 150 anni dall’Unità d’Italia”. E’ questo il titolo del libro scritto da Stefano Bonnini, ricercatore di Statistica del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara, Aurelio Bruzzo, Professore ordinario di Politica economica dello stesso Dipartimento ed Elena Curzola, laureata in Economia a Unife con una tesi su una tematica molto vicina a quella trattata nel libro, pubblicato il mese scorso dalla casa editrice Aracne di Roma.
Ad essere protagonisti delle pagine del libro sono i risultati principali di un progetto di ricerca condotto dagli autori a partire dal 2011, anno in cui è ricorso il Centocinquantenario dell’Unità d’Italia, con l’obiettivo di fornire, in occasione della celebrazione di questo importante anniversario, un concreto contributo sul piano dell’analisi socio-economica della Provincia di Ferrara.
Ad essere affrontati nel volume, infatti, sono i temi della dimensione e della composizione della popolazione ferrarese nella sua evoluzione quali-quantitativa registrata a partire dal 1861 fino all’ultimo Censimento ISTAT, effettuato proprio tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012.
“Questo tema – ci spiega Bonnini – è stato affrontato secondo un approccio prevalentemente quantitativo e un rigoroso metodo statistico e riveste un notevole rilievo socio-economico soprattutto a causa del negativo andamento evidenziato su quasi tutto il territorio provinciale fin dal secondo dopoguerra, cioè esattamente dal censimento del 1951 in cui, come si ricorderà, è avvenuta la drammatica alluvione del Polesine”.
“Questo andamento demografico fortemente negativo – prosegue Elena Curzola – è stato solo parzialmente temperato dal miglioramento qualitativo delle condizioni di vita godute dai ferraresi, così come gli abitanti nel resto della Regione”.
“Si ottiene in definitiva anche per la nostra provincia – afferma Bruzzo – una sostanziale conferma dell’ipotesi teorica circa i rapporti che intercorrono fra lo stallo demografico e l’invecchiamento della popolazione, da un lato, e il rallentamento economico sulla maggior parte dei mercati produttivi, dall’altro”.
“Al termine dell’illustrazione dei risultati delle elaborazioni e delle loro rappresentazioni grafiche – concludono gli autori – non sono state formulate indicazioni di politica economica in ambito locale, perché riteniamo che questo non sia un compito che rientri tra quelli dei ricercatori e degli studiosi. Ci proponiamo di affiancare i policy-maker regionali e locali, fornendo loro fondate interpretazioni dei fenomeni registrati nel libro, quando si riterrà opportuno assumere adeguate misure d’intervento, in modo che queste risultino il più possibile efficaci”.
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