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Agricoltura. Progetti e rinnovamento, i Consorzi di bonifica investono sul territorio: 50 programmi per potenziare l’irrigazione dei campi accompagnano l’ingresso di giovani e donne ai vertici delle aziende. L’assessore Mammi: “Per la prima volta due donne alla guida della Bonifiche e l’aumento dei giovani. Un bel segnale che arriva dai Consorziati sulla scelta della rappresentanza, un investimento importante sul futuro dei Consorzi di Bonifica”.

L’età media dei presidenti si abbassa a 44 anni, favorendo un importante ricambio generazionale. I nuovi organismi chiuderanno gli interventi di irrigazione che interessano oltre 13 mila aziende agricole, su una superficie di circa 173 mila ettari e permetteranno di aumentare la capacità di invaso di oltre 13 milioni di metri cubi e di circa 46 milioni di metri cubi la disponibilità idrica.

Bologna – Più donne, più giovani e tanti progetti per rendere disponibile l’acqua, un bene estremamente prezioso all’agricoltura emiliano-romagnola. Si tratta di ingressi che testimoniamo un generale ricambio dei vertici dei Consorzi e un’attenzione vera al tema di genere. Persone  che si troveranno fin da subito al lavoro su 50 progetti di potenziamento degli invasi e di ampliamento e modernizzazione delle infrastrutture irrigue, che sono in fase di avvio o in corso di realizzazione per un totale di 243 milioni di euro di finanziamenti regionali e statali già approvati.I progetti interessano in regione oltre 13 mila aziende agricole per una superficie irrigua di circa 173 mila ettari e, una volta completati, consentiranno di incrementare di oltre 13 milioni di metri cubi di acqua la capacità di invaso e di circa 46 milioni di metri cubi la disponibilità idrica per l’irrigazione.

“Voglio anzitutto esprimere la mia soddisfazione- commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi– per il grande ricambio generazionale che ha contrassegnato l’esito delle elezioni per il rinnovo dei vertici consortili. Nei posti di più alta responsabilità adesso ci sono più giovani e due donne. Quest’ultima novità, in particolare, è un segnale di grande cambiamento in ruoli che tradizionalmente sono di solito ricoperti da uomini. Oltre a congratularmi con le presidenti e i presidenti da poco insediatisi, voglio inoltre rimarcare la grande collaborazione che da sempre contraddistingue i rapporti tra la Regione e i Consorzi di bonifica, che in ambito agricolo hanno il compito fondamentale di garantire il necessario apporto idrico alle colture, ma anche di presidio, tutela ambientale ed idrogeologica del territorio. Esprimo poi un profondo ringraziamento a tutti i consorziati, agli organismi dirigenti, cda e presidenti uscenti per il lavoro svolto in questi anni: sono stati capaci di portare il sistema bonifiche dell’Emilia-Romagna a essere un punto di riferimento per tutto il territorio”.

Le presidenti e i presidenti eletti sono Francesca Mantelli (Consorzio di Bonifica Parmense, 30 anni), Valentina Borghi (Consorzio di Bonifica Renana, 44 anni), Stefano Francia (Consorzio Bonifica Romagna, 32 anni), Stefano Calderoni (Consorzio Bonifica Pianura di Ferrara, 40 anni) Antonio Vincenzi (Consorzio Bonifica Romagna Occidentale, 69 anni), Francesco Vincenzi (Consorzio Bonifica Burana, 43 anni) e Nicola Dalmonte (Canale Emiliano-Romagnolo, 53 anni).

 

Altri 58 progetti candidati sul Piano nazionale invasi:

Tornando agli interventi per il potenziamento delle infrastrutture irrigue, i Consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna hanno candidato al Piano straordinario nazionale invasi 2020-2029ulteriori 58 progetti, per un investimento complessivo di 730 milioni. È in corso l’istruttoria da parte dell’Autorità di distretto del fiume Po. Il Piano ha una dotazione di 150 milioni per l’intero bacino padano.

“Per i progetti cantierabili che non troveranno finanziamento nel Piano Invasi- conclude l’assessore- si intende attingere alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)”.

I principali campi di collaborazione tra Regione e mondo delle bonifiche riguardano gli investimenti in conoscenza e innovazione, la tutela della qualità delle acque il risparmio e l’efficienza nell’uso della risorsa idrica a livello aziendale e consortile, il riuso delle acque reflue, la gestione coordinata della risorsa idrica a livello di bacino del Po, il potenziamento della capacità di invaso e delle infrastrutture irrigue.

 

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