PAROLE A CAPO
Stefania Bergamini: “Poesia delle ginocchia sbucciate” e altre poesie
Tempo di lettura: 2 minuti
“Per le donne, quindi, la poesia non è un lusso. È una necessità vitale della nostra esistenza. Essa forma la qualità della luce all’interno della quale noi affermiamo le nostre speranze e i nostri sogni per la sopravvivenza e il cambiamento, dapprima sotto forma di linguaggio, poi di idea, infine di più tangibile azione”.
Audre Lorde
Piccole non poesie contro il femminicidio e la violenza sulle donne
Poesia nuda
La carne ci mangia
cannibale quanto basta
Altri
indizi
di cui avrei bisogno
attendo.
Dedico questo momento
al non
accaduto
Poesia dei desideri apparentemente distratti
Fino a dove puoi
credere che sia vero?
Il premio è la realtà
gli altri non se ne accorgeranno
nemmeno
da quello che non guardi
si intuisce l’errore
dove si conficcherà
la lingua senza pause
per ripensarci.
Poesia delle ginocchia sbucciate
La guancia fredda sul pavimento piastrelle a fiori gialli
capelli inchiostro nero a macchiare le mani appoggiate
I polsi tesi
schiena l’arco rovesciato
curami le ginocchia che sanguinano
come quando da piccola
cadevo dalla bicicletta.
Poesia della giugulare
Non sprecatevi in lagne da perseguitati
Lamentele, insulti, dispetti
se basta
il taglio netto
veloce
gentile
imprevisto
nel punto delicato e scoperto
a farvi annegare in un bicchiere di sangue
STEFANIA BERGAMINI
Dipinge e racconta. Ha frequentato Accademia di belle Arti a Bologna con piccola tesi su Klimt e scelto restauro. Nata tra Bologna e Ferrara dove vive, quattro mostre personali con dipinti di animali i soggetti preferiti, cinque restauri importanti, arrotonda lavorando di sera in un pub. Trova bellissimo disegnare le facce dei clienti e scrivere in racconti le loro vite, racconti pubblicati in VersoDove, rivista letteraria bolognese.
La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]
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