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da: organizzatori

Mostra “Quando I Valori Prendono Vita. L’Egitto e il lato umano della sua rivoluzione”.
Orario visita: 11:00 – 20:00.
Sala degli Stemmi.
– Incontro con i ragazzi del gruppo SWAP, gli ideatori della mostra e il Prof. Wael Farouq.
Orario incontro: 17:00.
Sala del Sinodo.

L’Associazione studentesca universitaria Student Office, in collaborazione con l’Associazione studentesca Uniservice, la Fondazione Enrico Zanotti, il Centro Culturale Umana Avventura, con il contributo dell’Università degli Studi di Ferrara e sotto il patrocinio del Comune di Ferrara e della Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, il Sabato 25 Ottobre 2014 allestirà presso il Palazzo Arcivescovile di Ferrara (C. so Martiri della Libertà, 77) la mostra “Quando I Valori Prendono Vita. L’Egitto e il lato umano della sua rivoluzione”.
Si terrà, inoltre, alle 17:00 un incontro pubblico con i ragazzi del gruppo SWAP, gli ideatori della mostra e il Prof. Wael Farouq.
La mostra è stata realizzata dal gruppo SWAP, formato da studenti dell’Università Cattolica di Milano, con l’aiuto del Prof. Wael Farouq, docente presso l’Istituto di Lingua Araba all’Università Americana del Cairo.

La mostra nasce dal desiderio di alcuni studenti egiziani di testimoniare gli episodi di sofferenza vissuti dai loro connazionali durante i giorni drammatici della rivoluzione del 2011, dalla deposizione del presidente Mohammed Morsi all’ondata di violenze scatenata contro i cristiani copti. Il punto di vista è però diverso: non la solita descrizione politica alla ribalta dei mass media, ma il lato umano della rivoluzione, cioè le persone che da essa sono state travolte e le loro storie.

L’esposizione mette in evidenza come l’uomo, se mosso da un ideale, può riscoprire le dimensioni più vere di se stesso e in questo stupirsi delle somiglianze con chi gli sta accanto. Le storie raccontate dai pannelli affermano che esiste sempre un punto di incontro: il cuore dell’uomo. La stessa esperienza accomuna i ragazzi che hanno dato vita alla mostra: sono musulmani e cristiani, egiziani e italiani. Sono tra loro diversi ma tutti mossi dalla volontà di incontrarsi, ricercare e capire se stessi, la propria identità e il valore della diversità.

Inoltre, la mostra coinvolgerà le scuole della provincia di Ferrara per organizzare visite guidate con le classi scolastiche in accordo con gli insegnanti e verrà anche proposta all’interno dell’Università degli Studi di Ferrara.
Attraverso graffiti, immagini, racconti, video e testimonianze, sarà raccontata l’amicizia tra Mina Daniel e Tareq el Salafi, il coraggio di Samira Ibrahim, la storica battaglia della dottoressa Mona Mina, la speranza del giovane Gika e il sentimento di solidarietà di Mohamed Kristy. Storie che trascendono la religione e la politica e, giungendo direttamente allo spirito di ognuno, alimentano la speranza.
L’esposizione è stata inaugurata il 25 marzo scorso all’Università Cattolica di Milano, seguita da un incontro con Don Ambrogio Pisoni, assistente pastorale all’Università Cattolica di Milano e, infine, allestita a Rimini Fiera in occasione del grande evento del Meeting di Rimini 2014.

Wael Farouq è Vice Presidente del Meeting del Cairo, Presidente del Centro Culturale Tawasul e docente presso l’Istituto di Lingua Araba all’Università Americana del Cairo.
Dal 2005 è visiting professor alla Facoltà di Legge dell’Università di Macerata ed è stato lecturer in numerose università internazionali, tra le quali l’Università Cattolica di Milano, le Università di Torino e Bologna, l’Università di New York, l’Università di Notre Dame (Indiana, USA), l’Università di Washington e l’Università di Madrid.
Ha pubblicato diverse ricerche in arabo, italiano e inglese ed è inoltre coautore, assieme a Papa Benedetto XVI, del libro “Dio salvi la ragione”.

Il gruppo SWAP nasce nel 2013 da un gruppo di studenti universitari egiziani di Milano, che in Italia sono cresciuti, vivono e studiano, e che, come loro stessi affermano, sono «mossi dal desiderio di riscoprire la cultura delle proprie origini per poterne condividere la bellezza con gli altri». Si definiscono così proprio perché hanno capito che la bellezza di quello che vivono insieme è per tutti: infatti, SWAP è l’acronimo di “Share With All People”.

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