Vaccini anti-Covid presto alle persone con disabilità, il Consiglio dei Ministri indica questa priorità
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Da: Ufficio Stampa Gruppo PD
Vaccini anti-Covid presto alle persone con disabilità, il Consiglio dei Ministri indica questa priorità
Zappaterra (Pd): “Una buona notizia, da febbraio vaccini anche alle persone con disabilità e loro caregiver e somministrazioni a casa dei più fragili, ottimo lavoro della Regione Emilia-Romagna che si è fatta portatrice delle richieste del Gruppo Pd”
Una recentissima nota dell’Ufficio disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri chiarisce di aver segnalato formalmente al Commissario all’emergenza e al Ministro della Salute l’esigenza di inserire le persone con disabilità fra le categorie con priorità nell’accesso ai vaccini anti Covid.
“Da febbraio apprendiamo dunque che il vaccino sarà somministrato alle persone con disabilità, oltre ai loro accompagnatori, familiari e altre persone che se ne prendono cura. – spiega la Capogruppo Pd in Regione Emilia-Romagna Marcella Zappaterra che aggiunge – In sostanza, quindi, sono soddisfatta di poter dire che viene accolta proprio una delle prime richieste che avevamo avanzato con una risoluzione unitaria della maggioranza in Consiglio Regionale, presentata dal Gruppo Pd e di cui sono stata prima firmataria proprio in qualità di Capogruppo. Ribadiamo l’importanza di rendere trasparente e comprensibile l’ordine di priorità individuato a livello nazionale per le prossime fasi della vaccinazione e, conseguentemente, attuato a livello regionale”.
“Un’altra buona notizia è che presto sarà siglato un accordo quadro tra le Regioni e rappresentanze sindacali dei medici di medicina generale al fine di reclutare i medici di base nella somministrazione delle dosi che potranno essere dispensate a questo punto eventualmente anche a domicilio. Su questo punto – sottolinea Zappaterra in conclusione – plaudo al lavoro della Regione Emilia-Romagna che da subito si è attivata per garantire questo servizio così delicato e importante, collaborando con i medici di base e ampliando la rete dei punti vaccinali nel territorio per una distribuzione adeguata e omogenea per far fronte alla fase di vaccinazione di massa evitando spostamenti rischiosi per i più fragili”.
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