A Casumaro di Cento (Fe) riapre al culto la chiesa parrocchiale di S. Lorenzo: dalla Regione contributo di 845 mila euro
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Ricostruzione. A Casumaro di Cento (Fe) riapre al culto la chiesa parrocchiale di S. Lorenzo: dalla Regione contributo di 845 mila euro. Assessore Priolo: “Anche in questo momento difficile segnato dalla pandemia, prosegue l’impegno, insieme alle istituzioni locali e alle autorità ecclesiastiche, nella restituzione alle comunità di luoghi simbolo fondamentali”
Oggi pomeriggio l’inaugurazione con la cerimonia religiosa presieduta dal Cardinale di Bologna Zuppi. Realizzate opere di miglioramento sismico e ristrutturazione: con l’edificio religioso recuperati anche il campanile e la canonica che erano stati gravemente danneggiati dal sisma del 2012
Bologna- Riapre il luogo di culto e viene restituita alla comunità la chiesa parrocchiale di San Lorenzo di Casumaro, località di Cento (Fe), gravemente lesionata dal sisma del 20 e 29 maggio 2012.
Oggi (sabato 19 dicembre 2020), dopo importanti lavori di consolidamento, miglioramento sismico e restauro, la chiesa dell’Arcidiocesi di Bologna torna definitivamente disponibile, con la celebrazione di una messa di ringraziamento presieduta dall’arcivescovo di Bologna, Cardinale arcivescovo Matteo Maria Zuppi. Alla cerimonia partecipa in rappresentanza del commissario alla Ricostruzione e presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l’assessore regionale all’Ambiente e Protezione civile, Irene Priolo.
L’intervento di ristrutturazione della chiesa, del campanile e della canonica, per un costo complessivo di 845 mila euro, è stato finanziato completamente finanziato con un contributo della Regione attraverso il Programma delle opere pubbliche e dei beni culturali del Commissario.
“Insieme alle autorità ecclesiastiche e alle istituzioni locali, stiamo proseguendo nella restituzione alle comunità locali di edifici storici, chiese e monumenti, andando a concludere la ricostruzione dei centri storici sulla quale ora siamo impegnati dopo aver praticamente chiuso quella privata, di abitazione e imprese- afferma l’assessore regionale Irene Priolo-. E vedere il cuore, i punti nevralgici dei nostri territori, tornare alla normalità e alla bellezza date da luoghi simbolo fondamentali che rinascono ci riempie di soddisfazione e orgoglio nonostante i difficili momenti che stiamo vivendo, segnati duramente dalla pandemia. Giornate di festa come quella di oggi- chiude l’assessore della Regione- sono la rappresentazione più bella del buon lavoro di squadra realizzato in questi anni che ci sta permettendo di raggiungere gli obiettivi programmati”.
L’intervento
Il terremoto del 2012 ha reso la chiesa, inagibile, lo scollamento della facciata ha fatto crollare parte del tetto e si è reso necessario coprire l’immobile con una struttura metallica. La chiesa ha subito lesioni importanti sulla parete dell’arco trionfale, nelle cappelle laterali, e nella facciata, con distacco di 10-15cm dalla struttura, e al campanile con un distacco orizzontale passante.
I lavori hanno richiesto la realizzazione di giunti tra chiesa e campanile, interventi in facciata contro lo spanciamento e il ribaltamento della stessa, il ripristino delle lesioni nella muratura tramite cuci-scuci, consolidamento delle volte con intonaco a calce e rete in acciaio zincato, irrigidimento di copertura e cordolo perimetrale. Realizzati anche lavori di finitura per ripristinare le decorazioni, le tinteggiature e gli impianti presenti nella struttura prima del sisma.
La storia
La chiesa di San Lorenzo venne edificata all’inizio del XV secolo, nel 1449 fu devastata dalla rotta del fiume Reno. Fra il 1505 e il 1510 la chiesa venne ricostruita e la vecchia facciata divenne l’ingresso laterale della nuova struttura. Venne costruita anche la torre campanaria, distaccata dall’edificio di culto. Nel 1605 la chiesa venne notevolmente ampliata. Venne costruita la navata e coperta da capriate, vennero create le cappelle laterali coperte da volte a crociera. Nel 1608 si passò al soffitto ligneo a lacunari ellittici dipinti, posto nella navata, il grande assito fu costruito dal capomastro modenese Domenico Maria Parenti su modello di quello collocato nel salone d’onore del Palazzo dei Diamanti a Ferrara. Alla fine del XVIII secolo la chiesa venne ricostruita. Nell’ambito di quei lavori, nel 1799, il parroco Giuseppe Guidoboni acquistò dalla chiesa di Sant’Andrea di Ferrara un nuovo altare maggiore, in marmo di Verona. Nel 1835 il campanile venne trasformato e assunse le forme attuali. Nel 1970 si eseguirono lavori di restauro della facciata, in questa circostanza venne demolita all’interno la cappella del Battistero. Nel 1980 vennero sostituiti tutti i pavimenti con l’attuale pavimento in cotto fiorentino. Nuovi restauri si registrano nel 1999 e nel 2001.
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