La vita quotidiana ed i vizi dei bassifondi romani del Seicento esposti in una mostra curata da Francesca Cappelletti e da Annick Lemoine
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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife
“I bassifondi del Barocco. La Roma del vizio e della miseria”. E’ questo il titolo della mostra che sarà inaugurata lunedì 6 ottobre alle ore 18.30 all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici alla presenza di Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, che si terrà fino al 18 gennaio 2015, curata da Francesca Cappelletti, Professoressa di storia dell’arte moderna dell’Università di Ferrara, e Annick Lemoine, responsabile del dipartimento di Storia dell’arte dell’Accademia di Francia a Roma e docente all’Università di Rennes 2. L’esposizione è ideata e organizzata nell’ambito di una collaborazione tra l’Accademia di Francia a Roma e il Petit Palais, Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris, dove si terrà dal 24 febbraio al 24 maggio 2015.
“I bassifondi del Barocco – ci spiegano Francesca Cappelletti ed Annick Lemoine – svela il lato oscuro e indecoroso della Roma barocca, quello dei bassifondi, delle taverne, dei luoghi di perdizione. Una Roma ‘alla rovescia’, abitata dai vizi, dalla miseria e da eccessi di ogni tipo, che è all’origine di una stupefacente produzione di opere, ricca di paradossi e invenzioni. L’esposizione mostra per la prima volta questo aspetto trascurato della creazione artistica romana, da Caravaggio a Claude Lorrain, rivelando il volto nascosto della capitale del papato, fastosa e virtuosa, e degli artisti che lì vissero”.
La mostra presenta più di cinquanta opere, realizzate a Roma nella prima metà del XVII secolo da artisti provenienti da tutta l’Europa, tra cui Claude Lorrain, Valentin de Boulogne, Jan Miel, Sébastien Bourdon, Leonaert Bramer, Bartolomeo Manfredi, Jusepe de Ribera, Pieter van Laer.
“Il pubblico – proseguono le curatrici – potrà scoprire i dipinti dei più grandi pittori Caravaggeschi, dei principali paesaggisti italianizzanti e dei Bamboccianti, araldi della rappresentazione della vita comune di Roma e della campagna circostante. Sarano presentati quadri, disegni, stampe provenienti dai più importanti musei europei, ma anche opere che fanno parte di collezioni private. Il percorso della mostra esplora i bassifondi romani del Seicento con vedute di paesaggi di Roma, urbani o pastorali, alterati da dettagli dissonanti, burleschi o scatologici, abitati da mendicanti, prostitute, travestiti, vagabondi o briganti. Le opere esposte, attente ai rituali della vita quotidiana ma che rimandando a visioni stereotipate della realtà sociale, intendono illustrare la serie di vizi e degenerazioni del mondo dei bassifondi, come quelle del tabacco, dell’alcol, del gioco e dei piaceri di Venere, pericolose cause di perdita della ragione. Spesso gli artisti ritraevano anche loro stessi in questo contesto di perdizione, giocando sull’ambiguità tra realtà e finzione”.
La mostra, il cui catalogo è pubblicato dalla casa editrice Officina Libraria, è visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 11 alle 19.
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