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Rubrica a cura di Fabio Mangolini e Francesco Monini

Sulla collina sul fiume Spoon c’è un piccolo cimitero. Da quell’angolo sperduto della Grande America si levano, una ad una, le voci di vite dimenticate. Voci che, solo per la grazia della poesia, diventano indimenticabili. Il racconto del soldato Harry Wilmans si chiude con un grido amaro – “Now there’s a flag over me in Spoon River! A flag! A flag” – dove la bandiera, simbolo e feticcio di ogni nazionalismo guerriero, si muta nel suo contrario e diventa denuncia della follia della guerra e dello stato militare. Spoon River Anthology nasce nel pieno della Prima Guerra Mondiale, Edgar Lee Masters pubblica le sue poesie in versi liberi sul Mirror tra il 1914 e il 1915.
Da allora la sua Antologia è stata tradotta, letta, commentata in tutte le lingue del mondo. In italia, dopo la censura fascista, la prima edizione porta la data del 9 marzo 1943 e la traduzione e curatela di una ragazza che sarebbe diventata un mito, Fernanda Pivano, la quale era stata sollecitata dal suo maestro Cesare Pavese. La presentiamo qui nella nuova traduzione e con la voce di Andrea Barsotti, 

(I Curatori)

Edgar Lee Masters, Harry Wilmans (1918), traduzione e lettura di Andrea Barsotti

Vuoi leggere il testo?

Incipit in lingua originale:
I was just turned twenty-one,
 And Henry Phipps, the Sunday-school superintendent,
Made a speech in Bindle’s Opera House. 
“The honor of the flag must be upheld,” he said, 
“Whether it be assailed by a barbarous tribe of Tagalogs
 Or the greatest power in Europe.”

HARRY WILMANS 

Avevo appena compiuto ventuno anni,
ed Harry Phipps, il sovrintendente della scuola valdese,
fece un discorso al teatro dell’opera Bindle.
“L’onore della bandiera deve essere tenuto in alto”, disse,
“sia che venga attaccato da una barbata tribù di Tagalog
o dalla più grande potenza europea.”
E noi esultammo, esultammo al discorso e alla bandiera che aveva sventolato mentre parlava.
Ed andai in guerra a dispetto di mio padre,
e seguii la bandiera fino a che la vidi issata
accanto al nostro campo in una risaia vicino Manila,
e tutti noi esultammo e esultammo.
Ma c’erano mosche e cose velenose;
E c’erano acque mortali,
e il caldo crudele,
e il cibo disgustoso, putrido;
e la puzza della trincea proprio dietro le tende
dove i soldati andavano a liberarsi;
e c’erano le battone che ci venivano dietro, piene di sifilide;
e atti bestiali tra di noi o da soli,
e prepotenza, disprezzo, abbrutimento,
e giorni di disgusto e notti di paura
fino all’ora dell’attacco attraverso la palude fumante
seguendo la bandiera,
fino a che caddi con un grido, trapassato nelle budella.
Adesso c’è una bandiera sopra di me a Spoon River!
Una bandiera! Una bandiera!

Edgar Lee Masters, Harry Wilmans, fa parte di Antologia di Spoon River, prima edizione 1915, prima edizione italiana 1943, qui nella traduzione di Andrea Barsotti (aprile 2020)

Guarda le altre videoletture del Cunto de li Cunti [Qui] 

Cover: elaborazione grafica di Carlo Tassi

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Redazione di Periscopio



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