Prestazioni sanitarie per via telematica, Bargi (Lega ER): “Assurdo validare le credenziali ai cup che sono ancora chiusi”
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Da: Ufficio Stampa Lega Emilia-Romagna
Servono iniziative urgenti per rimettere in moto la macchina dell’assistenza sanitaria regionale attraverso gli sportelli delle Asl territoriali. La Lega Emilia Romagna insiste a chiedere soluzioni per far fronte ai forti ritardi con cui le visite, programmate e poi sospese a causa della pandemia da Covid, vengono rimesse in agenda. Il consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi, chiede alla Regione “di dedicare particolare attenzione all’attività dei Cup, snodo fondamentale per la completa ripresa dell’apparato sanitario”. Alla luce, ad esempio, “di assurdità procedurali: per prenotare una visita per via telematica occorre infatti registrarsi con apposite credenziali, ma per validare le credenziali ogni cittadino che vuole prenotare la visita deve presentarsi agli sportelli Cup che sono ancora chiusi” attacca il leghista.
Tutto questo crea molte difficoltà nella cittadinanza, specie per chi non ha grande dimestichezza con le nuove tecnologie. Un caso analogo è al centro di una interpellanza presentata alla Giunta dallo stesso Bargi, che si riferisce alle Aziende sanitarie modenesi (Azienda USL di Modena, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e Ospedale di Sassuolo Spa. “In base alla DGR 404/2020 per la riprogrammazione graduale delle prestazioni programmabili e non urgenti sospese a causa dell’epidemia – ricorda Bargi – dal 4 maggio 2020 diverse attività sanitarie in provincia di Modena sarebbero ripartite. Tuttavia, non è ancora possibile recarsi fisicamente presso i Punti unici di prenotazione e assistenza di base dell’Azienda USL (ex CUP/SAUB), ma sono disponibili i canali telefonici dedicati (spesso intasati dall’afflusso di richieste) e quelli online. Lo scorso 3 giugno la Regione Emilia Romagna avrebbe dovuto depositare ed inviare i Piani aziendali delle Ausl ma ad oggi non si hanno notizie. Alla luce dell’elevato numero di prenotazioni sospese da recuperare, a fronte di una logistica completamente rimodulata durante l’emergenza epidemiologica – denuncia Bargi – si sta registrando un notevole allungamento dei tempi di erogazione delle prestazioni e di conseguenza una loro diminuzione”. Da qui la richiesta di sapere se le Aziende stanno mettendo in campo tutti gli strumenti per recuperare le prestazioni non erogate e ancora necessarie al paziente che rischia di pagare il prezzo di una scarsa organizzazione post Covid.
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