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Da: Comune di Copparo

Tre i principali elementi emersi dall’incontro convocato dal sindaco di Copparo, Fabrizio Pagnoni, mercoledì 3 giugno, con i direttori di filiale degli istituti di credito di Copparo, oltre che il referente locale di Poste. Attorno al tavolo si sono sedute Monte Paschi, Unicredit, Banca Intesa, Bper e Poste Italiane, con l’obiettivo di fare il punto della situazione, dopo le riaperture successive al lockdown dovuto all’emergenza sanitaria, e attivare un confronto sulle problematiche contingenti. Primo tema l’esiguità di anticipazioni della cassa integrazione che tutti i lavoratori occupati presso unità produttive possono avanzare per il periodo che intercorre fra la richiesta della Cig da parte dell’azienda e la ricezione delle indennità erogata dall’Inps. «È probabile – spiega il primo cittadino – che in diverse situazioni i lavoratori stiano ‘resistendo’ in attesa del pagamento Inps: a confermarlo sarebbero anche le testimonianze dei diversi esercenti che ho incontrato nei loro negozi, i quali mettono in relazione una parte della diminuzione degli acquisti a queste difficoltà. In alcuni casi si è registrata invece l’anticipazione da parte dell’azienda».
In secondo luogo si sono riscontrate numerose domande per i prestiti definiti dal decreto liquidità del Governo: l’importo medio risulta considerevole, non lontano dal tetto massimo di 25mila. Tali prestiti, previsti per piccole medie imprese, attività di impresa, arti o professioni danneggiate dal Covid-19, sono concessi automaticamente e gratuitamente con garanzia dello Stato al 100%. Dopo le prime incertezze dovute alle novità normative, attualmente la pratica riesce ad essere espletata mediamente in una settimana. «Circa le erogazioni – riferisce
Pagnoni – le direttive iniziali non sono risultate completamente chiare in relazione alla necessità della valutazione del merito creditizio delle singole posizioni. A ciò si aggiunga che la modulistica del Medio Credito Centrale è da subito piuttosto complessa, determinando degli inciampi burocratici. Esito di tutto ciò sono stati ritardi che, quando il meccanismo è stato rodato, sono via via stati ridotti, con le tempistiche di risposta abbreviate».
Terzo dato il numero ragguardevole di richieste di moratorie dei finanziamenti e di immobilizzo delle linee di smobilizzo crediti.
«È emerso un quadro di massima disponibilità da parte istituti di credito locali – tira le fila del dibattito il sindaco -. Ho potuto accertare, ad esempio, come sui prestiti gli istituti vedano con favore l’aumento da 7 a 10 anni della durata del piano di ammortamento, con un biennio di pre ammortamento e un allungamento, così da ottenere un abbassamento delle rate». Infine, una nota di carattere operativo. «Gli istituti di credito hanno tutti fatto rilevare di essersi trovati a conciliare la necessità da una parte di dare risposte importanti e immediate alle famiglie e al tessuto economico con l’esigenza dall’altra di tutelare i loro stessi lavoratori, organizzandone le presenze, lo smart working e i congedi parentali, dunque operando a personale ridotto»

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