“Sindaci e Sanità: una sonante sconfitta del ruolo istituzionale”
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Da: Ufficio comunicazione, formazione e informazione
Nell’aridità di presidio e di visione della politica ferrarese, nell’assenza di progettualità (non solo sul tema della sanità) conosciuta ai comuni mortali come la definizione di un programma o piano politico da perseguire, è unicamente dalla stampa locale che si apprendono le notizie di come sarà (?), o si vorrebbe riorganizzata l’offerta dei servizi sanitari.
La Conferenza Territoriale Socio Sanitaria si dimostra così non più in grado di rispondere al proprio dovere istituzionale. E’ un fatto e non un’opinione, un problema enorme per tutti e non più solo una preoccupazione. Proprio nel momento di maggior necessità del nostro territorio, quando sarebbe necessario indicare le politiche sociali e sanitarie nonché le politiche che hanno impatto sulla salute e sul benessere sociale della popolazione come educazione, formazione e lavoro, casa, mobilità, ambiente, ecc…la politica si scioglie come neve al sole.
Dopo l’ulteriore rimando, dopo l’ennesimo impegno disatteso dal Presidente Fabbri di presentare per la settimana scorsa una sintesi delle volontà dei Sindaci, osserviamo che passano i mesi e nessuno degli oltre 350 mila abitanti ferraresi sembra essere degno di conoscere il progetto di chi è chiamato ad amministrarli.
I cittadini hanno il diritto di conoscere l’indirizzo politico della sanità provinciale. I Sindaci hanno il dovere di avanzare proposte in CTSS e di arrivare a sintesi programmatica, e magari non solo a mezzo stampa.
A nulla sembrano essere serviti gli appelli dei due direttori generali rivolti ai sindaci il 12 maggio in CTSS sulla necessità di avere degli indirizzi politici chiari. Nemmeno la rappresentazione grafica dell’aumento dei pazienti in lista d’attesa (+ 39% e + 28% oltre i tempi d’intervento previsti dalla Regione per tumori, protesi d’anca, coronarografie, biopsia al fegato, ecc.) sembra aver scalfito la miope visione campanilistica della sanità.
Quella seduta di CTSS, a fronte della bocciatura di un piano sanitario provinciale presentato dai due Direttori generali, si conclude a nostro avviso vergognosamente, senza indirizzi e con l’ennesimo rimando voluto dal Presidente Fabbri che vede tutti noi ancora in attesa di capire il futuro della salute di migliaia di pazienti.
Purtroppo la dinamica della CTSS è la rappresentazione di un modello di governo provinciale preoccupante e dannoso. E’ necessario che ogni cittadino sappia quali decisioni si vorranno deliberare per ridurre i tempi d’attesa senza essere condannati ad aprire il portafogli per curarsi, quali investimenti sul sistema territoriale si propongono per non essere obbligati a rivolgersi altrove. Se ciò non avverrà nel brevissimo, l’assenza di un piano provinciale rappresenterà drammaticamente l’evidenza dell’incapacità di governo della CTSS a tutela del bene più importante che abbiamo: la salute.
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