Da: Ufficio Stampa Lega
«Il reddito di agriturismi, bed&breakfast e strutture ricettive è calato a picco, con stime di una riduzione del 65% rispetto alle previsioni iniziali. E’ fondamentale muoversi subito, prima che gli operatori decidano di chiudere definitivamente». Il consigliere regionale della Lega Fabio Bergamini ha presentato un’interrogazione urgente, diretta all’assessore al Turismo dell’Emilia Romagna, Andrea Corsini. Perché il quadro che si è presentato incontrando i vari operatori di agriturismi e strutture ricettive turistiche è stato desolante. «In questi giorni – dicono Fabio Bergamini e il sindaco di Bondeno, Simone Saletti – abbiamo ascoltato e incontrato diversi operatori e la parola ricorrente è stata: “di fronte all’incertezza, preferisco non riaprire”. Occorre dare un segnale importante, che vada oltre la semplice cancellazione di una rata Imu prevista dal governo…». Tra le strutture visitate c’è “Corte Stellata”, in località Malcantone. Non propriamente un agriturismo, ma un nucleo di tre appartamenti ammobiliati ad uso turistico. Un anno fa, di questi tempi, erano ospiti qui vari turisti polacchi appassionatisi agli ambienti rurali emiliani. «Con l’inizio della pandemia, abbiamo visto la cancellazione di tutte le prenotazioni, da qui fino al 31 luglio, da parte di stranieri e italiani – dice la titolare Emanuela Boschetti, che gestisce la struttura con Gabriele Mazzi –. Recentemente – continua – avremmo potuto ospitare un gruppo di lavoratori stranieri impegnati nella sede Amazon di San Bellino. Ma ho preferito rifiutare questa possibilità, di fronte alla mancanza di chiarezza sulle linee guida per la sanificazione, su quali prodotti dover usare, senza misure che ci tutelino, e dovendo esporci sul fronte della responsabilità civile». Insomma, il rischio è quello di una chiusura totale: «Non siamo sicuri di voler riaprire, in queste condizioni», ammette Boschetti. Non va meglio per gli agriturismi, che sul territorio regionale sono circa 1150. Il rinvio di fiere e manifestazioni ha ridotto drasticamente le previsioni di arrivi, ma c’è chi si sta attivando per cercare di ospitare in sicurezza famiglie, ed anche “smart-worker” che dovessero decidere di continuare a lavorare nella tranquillità delle campagne, piuttosto che in città. C’è, poi, una realtà come l’agriturismo “La Florida”, gestito da Carolina Padovani, apprezzato in questi anni per la sua offerta fatta di piatti tipici della tradizione gastronomica, fattoria didattica, ed osservatorio astronomico. Fino allo scorso anno ha ospitato al suo interno anche il Grest: «L’emergenza ci ha impedito di utilizzare il periodo di aprile e maggio – rivela la titolare – per visite alla fattoria didattica, ma anche per le varie cresimi e comunioni. Siamo stati fermi, ma purtroppo le spese sono rimaste. Il distanziamento? Anche qui, stiamo cercando di capire, ma essendo un locale molto vasto ed avendo un esterno potremmo riuscire a gestirci. Non è chiaro come ci si dovrà comportare, per fare un esempio, con i gruppi familiari non conviventi – dice Carolina Padovani – o i gruppi di amici in comitiva. Fino ad un anno fa abbiamo ospitato il Grest parrocchiale e, occasionalmente, i centri estivi. Negli spazi aperti sarebbe possibile continuare a farlo, ma ad oggi non sappiamo se i centri estivi si potranno svolgere». Sul fronte regionale: «La possibilità di svolgere i centri estivi all’interno degli agriturismi e delle fattorie didattiche – spiega Bergamini – può essere un’opportunità, per dare respiro a queste realtà e per offrire un aiuto alle famiglie che, con entrambi i genitori al lavoro e senza la possibilità di affidare i bambini ai nonni, saranno in grossa difficoltà durante tutto il periodo estivo». Insomma, sono molti i problemi cui fare fronte. L’interrogazione di Bergamini all’Assemblea legislativa intende chiarire, una volta per tutte, se esiste un piano per uscire dall’impasse.
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