Nel silenzio e nella nebbia.
Tra le erbe e il canale,
dove l’acqua scorre lenta,
siede il cannone,
nascosto dai rami.
Spara strani colpi,
non di ferro,
ma di strani fanghi.
Neri liquami
e strani miasmi.
I segni di una battaglia
che ci si appresta a perdere:
da un lato l’uomo
con la sua stupidità,
dall’altro la Natura,
con la sua fragilità.
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Jonatas Di Sabato
Giornalista, Anarchico, Essere Umano
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