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Da: Ufficio Stampa Lega

«Occorre vigilare affinché la chiusura forzata e prolungata di saloni di acconciatura ed estetisti non presti il fianco alle parrucchiere e sedicenti esperte di cosmesi, che si recano a domicilio in sfregio ai decreti e alle misure di sicurezza». E’ questo l’appello del consigliere regionale leghista, Fabio Bergamini, che fa suo l’appello di numerose associazioni di categoria. Soltanto alcuni giorni fa, Confartigianato aveva messo in allerta a livello regionale per quello che si starebbe verificando in varie zone, «per via di chi approfitta della chiusura di saloni e centri estetici per vendere servizi a casa dei clienti, provati da settimane di quarantena, e che si concedono con un senso di ritorno alla quotidianità a parrucchiere improvvisate, manicure, estetiste, arrecando un danno gravissimo ad un settore che vede il proprio “stop” prolungato fino al 1° giugno dalle misure adottate dal governo». Accanto a ciò, «esiste anche un problema di salute per i cittadini: le Istituzioni sono irremovibili nel dire che occorre riaprire in sicurezza, mentre registriamo testimonianze a tutte le latitudini di un fenomeno sotterrano che rischia di agire come un vettore di contagio», osserva il consigliere leghista. Inoltre, mentre i saloni e i centri estetici, da sempre, devono sottostare a rigorosi requisiti igienico-sanitari, assicurando l’utilizzo di prodotti certificati, «le stesse tutele e garanzie, di igiene e qualità, non possono essere rispettate da professioniste abusive che si recano a domicilio, creando un danno gravissimo all’economia e all’erario». Il sindaco facente funzioni di Bondeno, Simone Saletti, è stato tra i primi a sostenere la battaglia del consigliere Bergamini in Regione. «Come amministrazione – aggiunge il sindaco Saletti – siamo pronti a raccogliere segnalazioni di parrucchiere ed estetiste abusive, sanzionando comportamenti irregolari, ed anche chi incentiva il tutto». Intanto, l’invito è sempre quello di segnalare eventuali controlli scorretti (sia in termini di concorrenza sleale, sia di violazione al “Lockdown” per l’emergenza sanitaria) alle forze dell’ordine.

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