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Da: Claudio Ferri – ufficio stampa

Turismo Verde-Cia: “per ripresa attività servono aiuti come cancellazione della Tari, equa indennità da danni diretti e un tavolo tecnico per definire un protocollo sulla sicurezza nelle strutture”

In Emilia Romagna operano oltre 1160 aziende che ospitano annualmente 160 mila turisti e creano occupazione a migliaia di operatori.

Cia ha creato il sito https://iprodottidalcampoallatavola.cia.it/ di tutte le aziende che erogano il servizio di consegna a domicilio: frutta, verdura, latte, carne e vino tra i prodotti disponibili

Da oggi anche gli agriturismi che svolgono attività di ristorazione potranno effettuare la vendita da asporto di cibi e bevande in loco in tutta la regione, ad eccezione della provincia di Piacenza. “La conferma, per nulla scontata, è giunta dalla Regione Emilia Romagna – spiega – Turismo Verde, l’associazione agrituristica di Cia–Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna -. Questa opportunità si aggiunge alla consegna dei cibi a domicilio, comunque già consentita, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie”.
L’ordinanza regionale prevede alcune norme per la vendita per asporto, ovvero l’ordinazione on line o telefonica, e gli ingressi per il ritiro dei prodotti è per appuntamento e dilazionato nel tempo, allo scopo di evitare assembramenti all’esterno. Gli avventori dovranno entrare nei locali uno alla volta e, comunque, dovranno essere rispettare le regole riguardo al distanziamento interpersonale. Resta in ogni caso sospesa ogni forma di consumo sul posto di alimenti e bevande “Naturalmente vanno osservate tutte le norme igieniche previste dal Decreto ministeriale – precisa Massimo Bottura, presidente regionale di Turismo Verde Cia – che prevedono l’utilizzo, tra le altre cose di guanti e mascherine. Inoltre – ricorda ancora Bottura – Turismo Verde – Cia ha attivato il sito ( https://iprodottidalcampoallatavola.cia.it/) che consente a tutti, restando a casa, di acquistare e ricevere a domicilio, ogni giorno, i prodotti freschi della terra”.
Turismo Vede Cia ritiene che si debba lavorare da subito su misure ad hoc per la “fase 2” degli agriturismi. “Cancellazione della Tari, equa indennità da danni diretti e un tavolo tecnico per definire un protocollo sulla sicurezza nelle strutture sono alla base della graduale ripresa delle attività – chiede Cristiano Fini, presidente di Cia – Agricoltori Italiani – perché l’agriturismo è una importante settore che integra il reddito delle imprese agricole, specialmente in collina e montagna
Il sistema agrituristico emiliano romagnolo è composto da oltre 1.160 aziende e ospita annualmente 160 mila turisti ogni anno, oltre a dare occupazione migliaia di operatori. Gli agriturismi – conclude Bottura – vanno salvaguardati perché sono custodi e promotori di un importante patrimonio di valori e tradizioni tra i più rappresentativi del nostro territorio”.

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